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Aggiornato: 3 giugno 2025


I laghi sono qui in maggior parte situati sia ne' circhi terminali delle valli o vallette, sia sugli altipiani d'ordinario semicircolari o conchiformi che trovansi nel fondo o sui fianchi delle vallate; talvolta la conca è molto stretta e il lago prende una forma allungata.

La campagna, rigata da lunghe file militari, come un'immensa lira dalle corde policrome, vibra tutta ai pizzicati di mille automobili!... Ecco i grandi autocarri a grandissimo rendimento. Vanno sventrando le vallate con le loro ruote di valanga.... simili a treni ubbriachi deviati per capriccio, e si divertono talvolta a inerpicarsi strombazzando dall'alto il loro schifo pei tunnels.

«Il Circondario di Biella è limitato al nord, all'ovest e al sud-ovest dalle linee di separazione delle acque della Sesia e del Leiss e poscia della Dora, ed è chiuso all'est ed al sud da confini meno naturali, che tagliano le vallate dei torrenti che hanno origine dalla costiera settentrionale ed occidentale. Esso ha una superficie di 960,48 chilometri quadrati, e una popolazione di 126,360 abitanti (censimento del 1861). Vi sono quindi 131,56 abitanti per chilometro quadrato, mentre in media nel regno d'Italia non si hanno che 83,54 abitanti per chilometro quadrato. E questo non è poco, ove si consideri che il 57% del suolo biellese è montuoso. Principali torrenti sono al nord la Sessera che volge verso l'est ed al sud il Cervo, cui fanno capo la Viona, l'Elvo, l'Oremo, l'Oropa, la Strona, la Roasenda, tutti gli altri torrenti insomma che non mettono nella Sessera.» E basta. Mille grazie al signor Quintino Sella che pronunciò queste parole nel discorso inaugurale della prima riunione straordinaria della Societ

Peraltro non mancano nel basso delle vallate i luoghi che dall'epoca glaciale in poi non portarono mai boschi: così molte pareti scoscese, le rocce montoni così sviluppate in queste valli, certe gole strette e cupe, i passi dell'alte creste ove si scatenano troppo spesso forti venti, i carsi delle Alpi Ligustiche, i circhi terminali delle valli, esposti alle valanghe e ripieni gran parte dell'anno di ingenti masse di neve, ecc.

Allora si rivede il sole. Varcata l'ultima gola, spariscono le roccie ferrigne, le nevi perpetue e i ghiacci eterni, e si scoprono le vallate ridenti di verdura, irrigate da limpidi ruscelli, sparse di casolari, circondate da boschi, popolate d'armenti vaganti sui pingui pascoli.

Mentre contempliamo questo compassionevole spettacolo, un altro se ne aggiunge; un grosso falco, che forse vecchio abitatore di queste vallate, sapeva con chi aveva a fare, per ben due volte ebbe tanto ardire da lanciarsi a prender la preda fra mano e bocca del disgraziato.

Questo nelle sue linee generali il vasto ed interessante panorama abbellito dal verde dei piani, dalle cupe rocce sottostanti, dagli estesi campi di nevi sempiterne, dalle valli intersecanti in tutti i sensi l'esteso territorio, dai numerosi paesi situati sui colli, nelle pianure, nelle vallate, fino alla citt

Le lunghe vallate, massime quelle orientate da ovest ad est, se sufficientemente protette dai venti del nord, sono particolarmente favorite dal clima, così le valli della Bevera inferiore, del Varo medio (l'ulivo giungendovi sino alla chiusa di Gueydan, a 75 chilometri dalla costa), dello Sterone e dell'Arroscia. In genere, le vallate conservano una flora mediterranea sino a grande altezza nei siti ben riparati, nelle strette chiuse e sui colli che li dominano; così la Val Vesubia sino allo stretto di Lantosca (m. 500) la Val Roja sino alla Gola di Gaudarena, ecc. Sugli alti monti isolati che s'innalzano dietro alla costa, specialmente sopra Mentone, e sulle pendici esposte ai venti sopra le valli dirette a meriggio, la flora montana e perfino la subalpina scendono molto basso, mescolandosi stranamente colla mediterranea, cosicchè ne risulta una variet

Venerdì 30. Larghe vallate con moltissima vegetazione: ficus giganteschi, sempre le eleganti acacie, tornano gli alberi di gardenie. Scorgiamo il lago vastissimo, con qualche isola, attraversiamo fittissime boscaglie, e poco dopo mezzogiorno ci si presenta Corata, la capitale, per così dire, del lago Tzana. Essendo questa una citt

In quelle due vallate scorrono due torrenti, i quali non se l'avranno a male se li accuseremo di portare assai meno acqua che non consenta l'onorata ampiezza dei loro alvei la Polcevera a ponente, e il Bisagno a levante. La collina di Albaro è di l

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