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Aggiornato: 10 luglio 2025


Alle undici, egli entrava nell'immenso stabilimento del Gesù Nuovo per una porta di cui aveva una chiave, porta che dava nella retrobottega di un mercante di vino della strada Cisterna dell'Olio, un gesuita in borghese che vendeva il vino della Compagnia.

«Alle undici, nuovo silenzio. È l’ora in cui ognun finisce di cenare. È l’ora pure in cui i caffè sono pieni di oziosi e di viziose. Le libere passeggiatrici non osando più di restar in istrada, per non farsi arrestare dalla ronda che a tal ora è in giro, si rifuggiano nei caffè.

Alle undici, quando maggiore era la mischia, l'uragano che da alcune ore minacciava di scoppiare, venne ad accrescere l'orrore di quella notte di sangue.

Non ti sorprendere.... L’impresa mia è più nobile di quanto, per avventura, tu immagini. Il popolo di Zano mi ha incaricato di ricondurre in patria le undici fanciulle, le più belle del regno, che, disilluse della vita, volarono via, emigrando dalla terra nativa. Fleno Ah? Il popolo di Zano ti ha dato codesto incarico? E raccontami, raccontami: che si fa laggiù?

Dio mio, sclamò, come destandosi a sua volta da un sogno, ho parlato troppo forte, l'ho risvegliato. Baccio, che in meno d'un baleno era salito e ridisceso, mi appoggiò la bocca all'orecchio e mi disse: Don Luigi ha bisogno di voi.. Scoccavano appunto le undici ore. Salii d'un balzo.

Aspettavano l'arrivo del sindaco, del dottore Leoni e del parroco, invitati a pranzare da Bice per far meglio passare il tempo ai due ospiti, giacchè il treno non ripassava verso Bologna che sulle undici.

E la sue unghie si conficcavano più dentro e più dentro nelle sue costole, e sembravano farsi strada verso il cuore, per impedirgli di sobbalzare. Quanto tempo quel dannato rimase egli a quella porta del paradiso? Egli uscì precipitosamente di nuovo, per la porta segreta donde era entrato alle undici, poscia, alle tre del mattino, rientrò per la grande porta esterna del palazzo.

La lettera diceva: «Caro Barone, il mondo ride di te che sei uomo di troppa buona fede e di sublime confidenza. Se vuoi vedere come la tua bella moglie t'inganna con un falso amico traddittore trovati la mattina tra le dieci e le undici alla Pasticceria Omoboni di fianco al Coiffeur

Vitaliana ne colse una bracciata e rientrò con essa nella sua camera. Si fece vestire di una toilette gaia; diede i suoi ordini a Maria, ed uscì alle undici. Ove andava ella? Ella andava ad asciolvere con suo cugino in casa del quale metteva il piede per la prima volta dopo che gli aveva confessato il suo amore. La colazione fu stordita di gaiezza.

Io mi chiamo: Nessuno! Arunto Chi t’ha dato questo nome? Fleno La sventura. Arunto Poveretto! Fleno Anche tu mi sembri una persona non molto allegra. Devi avere più d’un diavolo per capello.... Che vuoi? Dove vai? Donde vieni? Chi sei? Arunto Io sono Arunto. Vengo da Zano.... Fleno Arunto Vado... non so dove. E voglio... undici fanciulle.

Parola Del Giorno

rampogni

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