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Aggiornato: 27 giugno 2025
Poi si sentì trascinare dalla bionda, che quasi la sollevava, e si ritrovò sul marciapiedi, davanti al treno nero, interminabile. La macchina sbuffava. Un vento umido e freddo la percosse in faccia. Udì confuse voci e a un tratto urlare: In vettura! In vettura! Uno sportello si spalancò. La bionda salì per la prima, stese le braccia, afferrò Letizia e se la trasse dentro.
Poi fattosele presso, le stese la mano che la giovine non prese, accennando di no con la testa. «Perchè?... perchè? disse Lucia con voce un po' tremante siete in collera con me, che non vi ho fatto nulla di male, che anzi vorrei farvi del bene? No; non era certo la collera che faceva agire così la povera fanciulla. Lucia lo capì dallo sguardo umido che ella le levò in volto.
Dagli orti, di nuovo, un confuso olezzo di fiori e di erbe odoranti arrivava, dove più acuto signoreggiava il profumo del gelsomino: ed essi andavano in quell'ombra, in quel fresco notturno, ignari della loro strada, sul molle terreno umido di brina che si faceva elastico sotto i loro passi.
La strana sensazione svanì, ed essa si volse per tornare al suo posto; si fermò ritta accanto alla tavola, e chinò lo sguardo sul «Capitolo XVII». L'inchiostro ancora umido brillava sulla cifra. Ma Nancy aspettava aspettava di sentirsi ripetere sotto al cuore quel palpito strano, trillante, indescrivibile. Volse lo sguardo ad Aldo.
Il posto è umido disse il dottore. Tenetela a letto... Avete un letto, qui? L
Pallida assai era la giornata; un velo cingeva i monti, una leggiera nebbia sorgeva dal piano, una malinconia di natura morente esalava dagli alberi, dalle foglie ingiallite, che si staccavano e cadevano gemendo. Sul terreno umido i passi non destavano alcun suono. M
Egli era nato fra le acque putride e le canne insulse e giallognole di una campagna paludosa del Veneto, vicino al mare, dentro un casone nero, ampio, umido, diroccato e abbandonato da tutti, che la leggenda paurosa dei contadini chiamava col nome di C
Ora stava in una cascina.... Sa bene.... la Favorita. Mi ricordo disse Milla. Ci sta la suocera della mia sorella di latte.... E ti piace a star lì? Sì, rispose Drollino. È come al tempo antico.... quando c'era il signor Principe. Negli occhi di Milla venne un luccicore umido. Oh! pap
Alessio era venuto allora a salutarmi; avevo nelle mani la freschezza delle sue manine e sulle guancie il suo bacio un po' umido odorante di uva spina. Nel seguire cogli occhi la sua piccola persona che si allontanava pensai: Ecco un uomo! Così le idee ritornavano a pulsare nel mio cervello e mi parve di vedere mio cugino fanciulletto, a correre su e giù per le stanze della Querciaia.
Ella aveva negli occhi il silenzio umido e attento delle rade violette e solitarie che i velieri feriti, cacciati dalla tempesta, scoprono per miracolo, le sere di bonaccia, dietro qualche promontorio, lungo coste maledette!....
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