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Aggiornato: 25 luglio 2025


Nei mesi di trentun giorni e negli anni bisestili disse il Sappia con una finissima ironia che il tutore si guardò bene dal notare gli otto franchi al giorno può calcolare che diventino soltanto sette e novantadue centesimi.

Quello che vorrò farne della mia vita? ripetè Enrico -ma credo che farò anch'io più meno di quello che fanno tutti gli altri. Gli altri, gli altri! sclamò il tutore con una smorfia chi sarebbero secondo te questi altri?

Eleonora non avea voluto vederlo, quantunque, anche per ciò, il cavaliere le avesse fatto una scenata terribile. Ma infine, chi è questo cavalier Cantasirena? strillò il Casalbara colla vocetta aspra. È suo padre? È suo zio? È il suo tutore? Cos'è? Son oncle, je crois, par son père: e soggiunse pianino, parlandogli all'orecchio: et je crois son père.... par sa mère!

Press'a poco in questo modo avvenne che io sapessi qualche notizia sul conto della signorina Clelia. Era orfana, o almeno passava per tale; in questo convenivano tutti; ma secondo gli uni il Generale era un tutore, secondo altri un padre che nascondeva una colpa se taluno avesse osato, non si sarebbe arrestato dinnanzi alla sua canizie e avrebbe detto peggio.

E mentre col cuore in orgasmo e colle vene ardenti egli chiedevasi a quale partito dovesse appigliarsi; mentre un'impetuosa brama lo afferrava di rompere ogni dubbiezza e di erigersi a tutore vigile e severo del suo onore o minacciato o forse gi

La ragazza, rendiamole giustizia, si mostrava molto restìa ad accettare una simile soluzione, ma il gastaldo, questa volta, fece da zio e da tutore sul serio, e dichiarò che s'ella non accondiscendeva al matrimonio, egli l'avrebbe cacciata di casa. Non voleva, no, aver altri fastidi per cagion sua. Ond'ella dovette piegare il capo e rassegnarsi a queste nozze ridicole.

Onore poi del Magistrato civico era la parte attiva, generosa ch’esso prendeva ad ogni piccola e grande sventura del paese. Incendî, tremuoti, alluvioni, carestie lo trovavano sempre al suo posto di tutore, benefattore, padre dei cittadini. ¹²⁸ Diario, in Bibl., v. XIX, p. 158; XXI, 392; XXVI, 39.

Eravamo allora nel dubbio; oggi abbiamo la certezza. Il padrino Adelindo non è altro che Adele Ruzzani, una ragazza di Castelnuovo, pupilla del signor Prospero Gentili, suo zio materno, e fortunata erede d'un vistoso patrimonio. Un capriccio di testolina bizzarra l'ha condotta qui, nel convento dei matti.... come dicono cortesemente laggiù! Il tutore è uno sciocco.

Il povero giovinetto era così confuso di dover danaro perfino ad una donna, era così spaventato, così abbacinato dalla perdita, dal timore di non poter il giorno dopo farsi onore nelle ventiquatt'ore, dello spavento che il tutore e la Elisa venissero a sapere la sua scappata, che quasi quasi ne piangeva a calde lagrime. Il Sappia dovette scuoterlo più volte. Ma domani come si fa?

Che vi pare? soggiunse, mostrando di accettare allegramente la sua condizione e di non voler sembrare troppo ridicolo. Uno zio come me non si trova mica tutti i giorni. Forse un po' debole, che si è lasciato menare per il naso, e come zio, e come tutore. Ma che farci? Avrei voluto veder voi nei miei panni. L'ho tenuta a battesimo, quella cara fanciulla. Piccina così, mi capite?

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