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Aggiornato: 7 maggio 2025
Quando il primogenito di Luca venne a lei per chiedere la mercè del traghetto, prima che la barca si staccasse dalla riva, ella non intese. Il fanciullo scoteva nel concavo delle mani le monete ricevute da uno dei passeggieri; e ripeteva la domanda a voce più alta, credendo che la signora fosse sorda per la vecchiezza.
Egli ne aveva corso un tratto, poi giù per un traghetto era disceso a valle, non ruzzolando più per le buone gambe della bestia, che per l'avvedutezza propria; e s'era messo in sull'altra, alla volta di C.... in riva al torrente.
BALIA. Lo dissi, è vero. ERASTO. Che cosa dicesti? BALIA. Quello che avete detto voi. ERASTO. Non abbiam fatto un traghetto nel muro divisorio fra l'uno e l'altro, per il quale è passata ogni volta ch'è venuta a giacer meco? BALIA. Cosí come voi dite. PEDOFILO. O Iddio, che intendo! ERASTO. È piú di quello che avete inteso? Dimmi, non è ella di me pregna e omai è sul mese del partorire?
To', non la può mica andar sempre bene... Una volta corre il cane e l'altra il lepre... È stato così dacchè mondo è mondo. Siora Cate ha ragione soggiungeva un vecchio gastaldo d'un traghetto vicino, persona assai autorevole non c'è ragione di tribolarsi... E lascialo dire a chi se ne intende... Bisatto non è degno d'allacciarti le scarpe... E se ha vinto oggi, a rivederci domani.
Buoso, ricevuto il danaro, si chiuse in Cremona, facendo spargere ad arte la novella che i Francesi valicato il fiume Serio ritornavano su quel di Milano per tentare il passo di Parma. L'esercito di Carlo traghettò senza contrasto l'Oglio, e seguendone il corso pervenne sul Mantovano, dove, lietamente accolto da Ludovico Conte di San Bonifazio, si riposò alquanto delle sofferte fatiche. Ripostosi in cammino, valicava il Po sopra un ponte apprestatogli dal Marchese Obizzo d'Este, e si metteva sano e salvo per le terre di Romagna. Ora comincia per Carlo di Angiò la serie dei prosperevoli eventi, che lo condusse a sovvertire in pochi mesi la nobilissima Monarchia di Manfredi. Narrasi che il Marchese Oberto Pelavicino, il quale, avuto avviso della via dei Francesi, si era mosso subitamente dalle sue posizioni di Pavia, giungesse a Soncino poche ore dopo il passo di quelli, dove considerando come il savio maestro di guerra Guido da Monforte avesse afforzato le rive opposte del fiume stimò bene non seguitarlo, e pieno di mal talento si aggiunse a Buoso, in Cremona. Le parole che ebbero insieme questi due condottieri furono piene di amarezza. Se merita credenza la fama lontana, dicesi che gli profetasse il Pelavicino: «Buoso, che tu con fraudolenta favella t'ingegni ricoprire il misfatto non istupisco; hai commesso il più, puoi commettere il meno; ma se la tua parte è quella d'ingannarmi, la mia è di non crederti. Ben io potrei svelare alle genti la tua slealt
Restiamo qui, un poco. Sotto l'arco di un ponticello, accanto al traghetto, la gondola si fermò. I due amanti tacevano, mentre il gondoliere si riposava.
Arrivati al traghetto dove aspettava la gondola a due remi, la contessa vi montò, Berto vi balzò dentro, dicendo: Spiegateci il giro! Ma Filippo disse: Contessa, io devo scusarmi.... Ah bah! esclamò la contessa. Flopi, voi mi fate pensare che la nostra compagnia vi dispiaccia. Quando noi vi facciamo un invito, voi avete subito pronta una scusa. Cara contessa, siete crudele! mormorò Filippo.
PEDOFILO. Falso, arcifalso, falsissimo, e ne menti centomila volte per la gola, vecchia falsa, strega, ruffiana! Mira qua se tra noi v'è questo vicolo in mezo: in qual muro avete voi fatto il traghetto? Se dalle due ore di notte ha dormito in mia camera insino a giorno, come fu in braccio di costui? Come ardisci tu dir che sia pregna, se il suo ventre è piú ritirato in dentro che non è il mio?
Parola Del Giorno
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