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Aggiornato: 1 giugno 2025
"Bravo pensò la scorbellata vuole dire ch'io mi faccia mantenere." Ma dove vado a pescarlo, così sui due piedi, un galantuomo che voglia rispondere per una povera tosa che esce di prigione? Prima di entrarci in prigione un amante lo avevi pure! disse il delegato. Ma ora non c'è più. Ha pensato bene di buttarsi nel tombone di San Marco, perchè era troppo contento d'esser venuto al mondo.
L'ultima volta m'hanno mandata a casa la figlia tutta piangente. Era uscita dalla coda per isbaglio. Si sa, una povera tosa non può sapere i regolamenti. L'hanno mandata in fila con un codazzo di rimproveri come se fosse stata la loro figliuola! Porconi! Non hanno creanza, non hanno. Ci vorrebbe.... Lo so ben io cosa ci vorrebbe. Acqua in bocca, che i tempi sono tristi.
«E perchè si è fatta tanto pregare quella cara tosa, domandò egli movendo le grosse labbra come se assaporasse qualche cosa di delizioso. Sai tu che sono quaranta giorni che sospiro per lei?
Dammi la corda, ch'io mi vo' appiccare. Posala giú, ch'io ti pesterò l'ossa. E chiude quella bocca di ranocchia; ché, ad altro suon che di cembalo o pivi, ti farò far la tosa e mazzacrocca. Scanfarda, che sei uscita de l'inferno, e vuoi le cose mie a forza, tu! Ti taglierò le man. ARTEMONA. Misericordia! Fuor, vicin! Tutti fuor! ch'io son giá morta; ché un ladro m'ha assalito in su la strada.
Ahi, misero! t'han guasto e scolorito Lascivia, ambizion, ira ed orgoglio Che alla colpa ti fero il turpe invito! Siamo a Porta Tosa precisamente nel palazzo del giovine conte Alberto Sampieri. È quasi mezzanotte.
E il simigliante si sforzava di fare dell'ossa dell'autore a eterna infamia e confusione della sua memoria, se a ciò non si fosse opposto un valoroso e nobile cavaliere fiorentino, il cui nome fu Pino della Tosa, il quale allora a Bologna, dove ciò si trattava, si trovò, e con lui messer Ostagio da Polenta, potente ciascuno assai nel cospetto del cardinale di sopra detto.
Se volete proprio accompagnarmi, datemi il vostro braccio. Ah, così va bene; ora eccomi ad un posto che invidieranno certamente tutti quelli che incontreremo. Non ne incontreremo molti, state certo. E voi non temete far sempre sola queste vie così deserte? Che volete si faccia ad una povera tosa che corre da suo padre? E perchè non v'accompagna vostro padre? le domandò il damerino.
Io dimando mille volte perdono a V. E. Rev.ma. Io non aveva alcuno intendimento di spiacervi. Gli era un paragone involontario con quella tosa di diciotto anni, svelta come una colonna gotica, bianca e diafana come il vapore dell'alba, l'occhio languido dell'amore che si risveglia, la bocca di rose che scoppietta baci, una Venere sotto la pelle d'un cherubino, che d
Lo conoscete voi forse? domandò il giovine. Gervaso rientrato in sè stesso parve riflettere profondamente; scosse la testa in segno di dubbio e mormorò: È impossibile, è impossibile. Indi dopo un istante di silenzio, visibilmente commosso aggiunse rivolgendosi a Flavio. Ho conosciuto diciott'anni or sono un conte Renato Sampieri che abitava sul corso di Porta Tosa...
A Porta Tosa, ebbe il cappello portato via dalle palle nemiche, per aver difesa una famiglia, che stava per cadere in mano ai Croati; più tardi, mentre confortava un moribondo, fu ferita alla nuca. Tuttavia non si scompose e malgrado il sangue che le pioveva sul collo e sulle mani, continuò il suo pietoso ufficio.
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