United States or Uruguay ? Vote for the TOP Country of the Week !


Io ne ero certo lusingato e felice; ma non avrei voluto per nulla al mondo che Fulvia si accorgesse che io... cioè che la marchesa aveva il cuore preoccupato. E però le ricordai che quando volesse ritirarsi, ero a' suoi ordini. Ella si trattenne sino alle dieci soltanto. Mentre uscivamo. Vittoria mi strinse la mano e mi susurrò: Tornate?

Tornate, Cosimo; udite la voce d'una morente; accorrete, fate che il mio spirito, nel dipartirsi da questa terra, vi possa scorgere pietosamente inteso al ritorno....» Qui Aloise si fermò; che gli si annebbiarono gli occhi; ripose lo scritto prezioso tra le mani del duca, e gridò tra i singhiozzi: mia madre! mia povera madre!

Dopo la prima seduta il piccino volle vedere un po' anche lui, e si contemplò abbozzato appena, senza meraviglia di non riconoscersi, come consciente dello sviluppo che poi avrebbe avuto il dipinto. Lo lascio qui, dissi a Fortunata mettetelo in un cantuccio, con la faccia al muro, e badate di non toccarlo. Quando tornate? Domani. Certamente? Certamente. Addio, piccino.

Diavolo! Come ho da fare? Menatemi dal signor Grisostomo. In questo momento è fuori di casa: tornate dopodomani. Dopodomani! ripetè il poveretto lasciando cadere la testa e mandando un sospiro desolato che diceva tutta la sua disperazione. In questa attraversava l'anticamera quella vispa fanciulla che abbiamo veduta nel fondaco di messer Agapito incontrarsi appunto col nostro disgraziato pittore.

In torbido tempo indomito erra Bostange, e, pien d'ardir le membra antiche, Garrisce i suoi, che ne la dubbia guerra Non osano aspettar l'armi nemiche: Tornate in Asia, e da la patria terra Quì mandate a soffrir vostre fatiche Stuolo di donne, o cavalier codardi, Ch'elle più forte avventeranno i dardi.

«Morire! Aveva giurato di morire per lei.... pazzo, tre volte pazzo! A che terrei la promessa? a chi dunque! Si muore, quando non si ardisce dire alla donna salvata: amatemi in ricompensa del benefizio; l'amore vi ha fatto male, che importa? tornate a patire per me. Ma questa donna oggi ama un altro; anzi riama l'antico.

Grazie! rispose Lorenzo, stringendogli fortemente la mano. E fece per andar oltre; ma il capitano lo trattenne ancora. Intendiamoci, Salvani; non per di qua. Tornate indietro, e sar

Non posso promettervi nulla, disse don Vincenzo, parlerò al signor Guerini in proposito; ma se volete un mio consiglio, tornate domani al lavoro, e vi prometto ch'egli far

Sissignore, sua madre. Impossibile, bella mia borbottò come si fa? Dovreste tornare. Tornate.... tornate lunedì, che c'è udienza, non è vero Mazzia? Mazzia guardava difuori. Non udì e non rispose. La vedova arrossiva. Cacciò lentamente la mano nel grembiale di Nannina. Perdonatemi balbettò io gli avevo portato... gli volevo lasciare... queste mele... perdonatemi.... Date qua disse il vecchio.

Queste parole di Vittorio Pica scritte, a proposito di due quadri di Max Liebermann, in un accuratissimo studio intorno alla pittura europea nell'esposizione veneta dell'anno scorso, mi son tornate in mente leggendo il poema drammatico in prosa del giovane poeta portoghese Eugenio de Castro, da lui tradotto e pubblicato con una larga e spassionata introduzione che presenta l'ignoto autore al pubblico italiano.