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Aggiornato: 1 giugno 2025
Quando, sopraggiunto l'autunno tornai a Sulzena, entrai per la prima volta in casa del signor Angelo; egli mi trattò sempre come un cane malvisto. Le mie vacanze sono una tal tortura che io anelo sempre al collegio come ad una liberazione.
Ma quando tornai colla carne, era gi
« Vorrei prendere un guanciale dal letto. « Ma ve ne prego! «Entrai in camera, presi il guanciale, tornai ad augurarle: « Buona notte! « Buona notte! «E chiusi l'uscio dietro di me. Avrei potuto indugiarmi ancora per dirle: «Non è incredibile questa nostra situazione?
Si discese ad Anzio, dopo essere saliti a 2000 metri. Io presi il treno e tornai a Roma, lui rimase a ripiegare il pallone. Quella volta però, ho avuto un piccolo scrupolo di coscienza, di essere stata meno americana del solito. Avevo una voglia matta di salire in pallone. Allorchè mi si presentò l'occasione, l'afferrai subito, pensa!
Tornai addietro lentamente, conturbato dalla rapida visione, quasi qualche parte di me fosse penetrata l
Anzi! Ed ebbi la forza di ringraziarlo con una stretta di mano. Ero così sconvolto, che, accompagnatolo fino all'uscio, tornai nel mio studio, e presi macchinalmente a rassettare i libri e le carte della scrivania, quasi non avessi altro da pensare e da fare. E quando cominciai a destarmi da quello stordimento non sapevo se avessi dovuto rallegrarmi o dolermi di ciò che avevo appreso.
Tre giorni. E poi? Tornai a Zurigo. Quando ci venne egli? In questo aprile. Per far che cosa?
E perch'io sono in casa solo, ed abitavo in villa, non volsi lasciar mia figliuola in man di fantesche; ma la mandai nel monister di San Crescenzio, a suor Camilla sua zia: ove è ancora, ché sai ch'io tornai iersera. Ora io ho mandato il famiglio a dirgli che la torni. GHERARDO. Sai tu certo ch'ella sia nel monistero e ch'ella non sia altrove?
Uno di questi aveva le finestre aperte e, dentro, qualcuno suonava «Der Musikant» di Hugo Wolff. Una voce di donna cantava. Wenn wir zwei zusammen wären Möcht' das Singen mir vergeh'n. Mi fermai. Tornai indietro; salii la larga scalinata bianca, e suonai il campanello. Immediatamente la porta fu aperta da un domestico in sontuosa livrea. «Desidero parlare colla signora che canta», dissi.
Quando Alessio fu disteso nel suo lettuccio, quando l'ebbi baciato e ribaciato, tornai in anticamera a domandare a Pietro se aveva accompagnato mio cugino per fargli lume in quella sera tanto buia. Il mio domestico rispose che il signore era gi
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