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Aggiornato: 16 giugno 2025
«Terrò la tua lettera rispondeva Emilio quattro giorni dopo a documento della buona volont
ISOCO. O amata e desiata figliuola! MELITEA. O Dio, quanto presto sète fatto vecchio. ISOCO. Il tempo camina, figlia: tenetelo voi, ché stia fermo, e io terrò una medesima forma. Figlia, poiché hai conosciuto il tuo balio, riconosci ora il tuo vero padre. DOTTORE. Carissima figliuola, non ti ricorderesti del tuo vero nome?
PANFAGO. Nomi che si usano in Schiavonia. MANGONE. Amor, vien qua, non mi vòi tu servir con amore? PIRINO. Ben sarei discortese e villano, se, voi avendomi comprato con grande amore, non mi disponessi a servirvi con grandissimo amore. MANGONE. Servendomi lealmente, ti terrò da figlio, non da schiavo. PIRINO. Anzi, servendo voi, mi parrá di servire non un padrone, ma mio padre.
Tra le colonne era un uscio spalancato, che lasciava vedere le pareti affumicate di una larga anticamera. Ci siamo; disse il signor Aminta al suo ospite, che era smontato da cavallo egli pure. Chiuda gli occhi, per altro. Li terrò bene aperti, anzi, per vedere una casa ospitale; rispose Gino, sorridendo.
Ma dopo pochi passi si fermò, tornò risolutamente indietro, e disse: Mettete l'anima in pace, pover'uomo; al vostro bimbo ci penserò io; uscirò dal convento, e lo terrò con me; siete contento?
Ho dovuto licenziar la Teresa, che cucinava abbastanza bene, ma non sapeva introdurre con un po' di garbo le visite in salotto. Quella che ho preso ora, invece, il garbo l'ha, ma non riesce a portarmi in tavola un piatto che non sappia di fumo. È una disperazione. A ogni modo capisco che la terrò in virtù de sa bonne mine.
«Io la terrò, messer Ghino, per la più alta cortesia con la quale mi abbiate onorato.»
Cozzo che non s'è mai presentato che al momento del pericolo e nel pericolo sempre tra i primi, io l'ho veduto a Caserta morente col petto rotto da una palla borbonica e baciai cogli occhi umidi quella fronte d'angelo! Egli sorrise vedendomi d'un sorriso che terrò scolpito nell'anima fino alla morte e pronunciò le ultime solenni parole: «Io sono felice d'aver dato la vita al mio paese!».
«Mi rammenterò di voi rispose egli mettendo in mano a colui qualche moneta: dite alla signora marchesa che io terrò la vita per lei: addio.» E spronando dalla parte di mezzogiorno, trovò la via del suo destino, e si mise su quella di trotto chiuso.
... E dovessi pure difendermi dai fantasmi più paurosi, dovessi pure morire dannata, io non voglio rinunziare a questa gioia suprema! Sentimi... sentimi ancora.... Io ti terrò con la gelosa avidit
Parola Del Giorno
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