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Aggiornato: 23 giugno 2025
«Com’ è ciò?», fu risposto. «Chi volesse salir di notte, fora elli impedito d’altrui, o non sarria ché non potesse?». E ’l buon Sordello in terra fregò ’l dito, dicendo: «Vedi? sola questa riga non varcheresti dopo ’l sol partito: non però ch’altra cosa desse briga, che la notturna tenebra, ad ir suso; quella col nonpoder la voglia intriga.
Prima d'indossare il suo mantello d'ombra che lo avrebbe affondato tra le altre ombre, tenebra nella tenebra, il bosco si rivestiva d'un manto di viola in cui vibravano gli ultimi riflessi del sole e poche pagliuzze d'oro pallido.
E pensai agli istinti profetici della vita immortale, che nè delusioni nè lunghi inconfortati dolori avevano mai potuto spegnere in me, al rinascere solenne di Roma dopo secoli di tenebra profonda e servaggio, alla giovine libert
Anche il giovanotto aveva perduta la voce e ritto, di contro a lei, colla testa bassa un braccio appoggiato alla statua, ammirava il contorno serpentino della fanciulla fantasticamente illuminato dalla luna, in mezzo a tutto quel mistero di ombre e di tenebra. Come deve essere bello il volersi bene! diss'egli alla fine, concludendo un discorso, pensato in due lungamente.
Bissi non disse nulla. Buttò via il sigaro che gli si era spento tra le labbra e mi strinse affettuosamente e lungamente le mani. La vallata dormiva nella tenebra notturna. Lievi rumori indistinti arrivavano da lontano. Poco dopo, nell'alta quiete, proruppe il lugubre «chiù» d'un assiolo. Mi sentii stringere il cuore. Per chi crede ai presagi...! mormorai con voce turbata.
Tenebra di caverne, fulvo dorso di monte, erbosa immensit
«Ahi sventura! al figlio del peccato, abbracciamento di sangue!...» «Tenebra di dolore angustiava i miei anni... vissi la vita del pianto... delitti, ambasce, rimorso... oh! tutto è ricompensato dalla soavit
Vïola che triste mi affascini Col supplice sguardo ch’io so, In te vive un brano dell’anima Di chi nel lontano passato mi amò!... Cala qual nembo sul mio cor di vergine L’ora sacrata de la passïone: È notte e ne la tenebra Cova un incanto di perdizione: È notte e tu non sai, Tu che dormi da me così lontano, Ch’io, bianca in volto e con le mani in croce, Chiedo il tuo bacio in vano.
«Sì, Monsignore. La mia vita è immagine di questa giornata, luce il mattino, tenebra a vespro: questo giorno terminer
Di fuori è tènebra: Dentro il tugurio Freddo e deserto Trema il lucignolo D’una candela Con guizzo incerto. A terra è il rigido Corpo d’un morto.
Parola Del Giorno
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