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Aggiornato: 19 maggio 2025
L'Imperatore intanto veniva svergognato da zie e comari, come si dice. In tutta Italia si affermava che una certa signorina Vantini aveva conquistato il suo cuore, che egli l'aveva ricevuta in ore romantiche, nella villa ed anche nel suo palazzo, e che essa inoltre gi
PASQUELLA. Avete veduto che sia maschio? GHERARDO. Sí, dico: ché, aprendo l'uscio a un tratto, egli s'era spogliato in giubbone e non ebbe tempo a coprirsi. PASQUELLA. Vedeste voi ogni cosa? Eh! Mirate che gli è femina. GHERARDO. Io dico che gli è maschio e bastarebbe a far due maschi. PASQUELLA. Che dice Isabella? GHERARDO. Che vuo' tu ch'ella dica? Svergognato a me!
Mi accordi questo perdono, chè se no non oserei più parlare, svergognato d'una colpa, che forse è la più nera della mia vita....
Di quanto odio egli odiasse il Candiano dopo la sanguinosa offesa, non è mestieri che venga ridetto; svergognato in faccia a tanti, non aveva però mai potuto vendicarsi di lui, perchè tutti, anche gli amici suoi medesimi, ne lo avevano sconsigliato; anelava però ad una occasione di poter far dispiacere a quell'uomo che tanto abborriva, e col maligno ingegno tuttodì andava pensando a qualche bel modo di ottenere l'intento: ed un pensiero gli balenò alla mente appena che ebbe veduto il Fossano.
Don Apollinare avrebbe voluto far tornare in gola alla sorella queste parole; perchè potevano dare appicco a Mattia per qualche discorso da rimanerne svergognato; ma in quel mezzo l'Alemanno, riconosciuto il campanaro per quello sciagurato tratto come spione dinanzi al suo generale, la notte prima del fatto d'arme in cui egli aveva toccata la sua ferita, gli chiese parlando aspro: «Voi, da quella volta che foste preso per spia, dove siete stato?»
E ciò detto gli volgeva le spalle, ed entrava dignitoso nella stanza contigua, e con lui la moglie ed i figli; dolenti e come atterriti per simile incontro. Fremente all’opposto e svergognato il Fortebracci, senz’aver alito di dir parola se n’usciva insiem col parente: e di subito lasciata Firenze, a spron battuto riprendevan la via per Prato e Pistoia.
Ma quando lo svergognato tentò andare oltre, feci un salto da tigre per raggiungerlo ed il calcio della mia carabina, come fosse una clava, lo stese sul terreno senza movimento.
Parla almeno una volta in vita tua, mio bel vitello, se sei un vitello davvero! Come stai, Signoria? Lascia ch'io lecchi le tue scarpe. Costui, non vo' servirlo: egli non è valente. Tu mentisci, o mostro ignorante: mi sento capace di fare ai pugni con uno sbirro. Ma, dimmi un poco, pesce svergognato, un uomo che ha bevuto tanto vino quanto ne ho bevuto io può essere un codardo?
Ma a solo a solo, all'oscuro e dentro un forno combatterò con te. ESSANDRO. Con che armi combatteremo? GERASTO. Con l'ordinarie: tu con le tue, io con le mie. ESSANDRO. Lasciameti dir due parole. GERASTO. Il meglio che potresti fare è tacere; e se pur sono svergognato in casa, non mi svergognar qui nella strada publica. Portatela dentro. ESSANDRO. Oimè!
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