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Aggiornato: 20 giugno 2025


Come la pecora ebbe terminato di bere, Mosè se la trasse sulle spalle, e curvo sotto quel peso, ripiglia il suo cammino alla volta della greggia. Mentre Mosè camminava con quel peso sulle spalle, una voce dal cielo suonò in queste parole: «Tu che hai tanto amore, tanta piet

E noi, Manfredo, ed io?.... disse Elena allora, con un accento particolarissimo, e con un suono di voce da muovere il pianto. Manfredo ne fu scosso, e guardatala a lungo....

Ma voi siete pregati di credere, o lettori discreti, che questa esclamazione fu fatta con gli occhi. Con gli occhi, ripeto, quando essi parlano, lampeggiando l'idea, e le labbra si contentano di mormorare un suono indistinto, il suono del desiderio, della giaculatoria, della adorazione, dell'estasi, o di tutte queste cose insieme. Capitolo VII. Al lago della Ninfa.

«No signora rispose Mattia al quale era rimasto nell'orecchio il suono dell'altra domanda: egli non la aspetta più...; anzi mi manda a dirle, che ella si levi il pensiero di andarlo a raggiungere; perchè il disagio della via è grande; la guerra sta per ricominciare; potrebbe capitarvi in mezzo... «E come sa egli che la guerra sta per ricominciare...? «Eh!... chi l'ha a sapere se non lui...?

La campana del convento suonò mattutino, e Emilia se ne andò a letto cercando nel sonno l'oblio della dolorosa storia della marchesa di Villeroy.

E come suono al collo de la cetra prende sua forma, e com’ al pertugio de la sampogna vento che penètra, così, rimosso d’aspettare indugio, quel mormorar de l’aguglia salissi su per lo collo, come fosse bugio. Fecesi voce quivi, e quindi uscissi per lo suo becco in forma di parole, quali aspettava il core ov’ io le scrissi.

E intanto che egli, non badando al grido di angoscia di Nicolosina, ad un altro suono più degno della sua attenzione, ha gittato a terra la lampada, e fatto buio pesto nella cameretta di Gilda, vediamo come e perchè il suo degnissimo compare Giacomo Pico non corresse a dargli la muta.

Nel salotto della duchessa de Bara, gl'isabellisti sono agitati, indignati; si è sparsa la voce che Currita abbia chiesto di esser nominata Camarera major della Cisterna, come gli isabellisti sprezzosamente chiamano la regina Vittoria, moglie di Re Amedeo I. Al suo arrivo, Currita è salutata da un ironico scoppio di applausi, al suono dell'inno reale amadeista: ed ella, fingendo di non capire l'atto ironico di Gerito Sardona che, servendosi d'un vassoio da per cappello, imitava l'angoloso e serio saluto di Re don Amedeo, risponde con la caricatura del cerimonioso saluto della regina donna Maria Vittoria, e s'inoltra prodigando a destra e a manca eleganti saluti di gran signora di Corte.

Aperse su 'l leggio la prima musica che le capitò sotto mano; un pezzo brillante, che ella suonò con foga un po' stizzosa, sentendosi addosso lo sguardo del giovine. Perchè egli la guardava così intensamente?... Che cosa voleva da lei quel signore?... Gli ultimi accordi del pezzo staccarono suoni aspri, stizziti. «Brava! disse dal salotto zia Marta, che non capiva che la musica fragorosa.

Narra la leggenda che sull'estrema punta del Capo Bianco vivesse nel buio dei tempi una misteriosa sirena, la quale e col canto melodioso e col suono affascinatore innamorava i naviganti, ed attiratili a li baciava poi li uccideva. Il lampo dello sguardo, il miele delle labbra, la volutt

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s'alceste

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