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Aggiornato: 10 giugno 2025


Allora il fratello maggiore, scambiate appena le poche frasi indispensabili, si allontanò: doveva cambiar lo strame alle bestie e metter dell'altro fieno nelle mangiatoie, e approfittava di quel momento che la Virginia aveva compagnia. Appena sola con l'amante, costei gridò singhiozzando: Vammi via!... Muoio... e tu sarai capace di vivere... Vammi via!... ti odio... Vendetta.

Seguimmo la povera; in una capannuccia tutta coperta di neve, sopra un monte di strame, vedemmo una donna ancora giovine, forse anche bella, circondata da quattro bambini assiderati dal freddo. Uu fetore immenso, una miseria che metteva spavento: tutto insieme uno spettacolo che faceva venir voglia di piangere.

Nero di polve e splendido d’amore, Affranto e sorridente, Ecco, ei m’avvolge in una stretta ardente, E sento sul mio cor battergli il core. Tu la vedesti mai?... Sembra di rame La sua pelle morata. È una dea che ha per letto il nudo strame, Una dea folleggiante ed abbronzata.

Alcuni drappelli di finarini erano usciti dalla porta di San Biagio a foraggiare nella campagna di Pertica; dappoichè, non solamente difettavano le vettovaglie pei combattenti, ma eziandio la paglia e lo strame per quella moltitudine di cavalli che il marchese Galeotto aveva radunati nel Borgo. Messere Antonello da Montefalco guidava egli stesso quella importante fazione.

«E sarebbe bene, Riccardo, che voi andaste con un po' di strame, se ne trovate, altrimenti col mio mantello, ad asciugare i cavalli

Attraverso la nebbia e il tenebrore, Stringendo a l’ammalato Petto, con senso di mortal timore, Il bimbo assiderato, Tutta ravvolta ne lo scialle stinto, Dolorosa di fame, Giunse al Notturno Asil, bruto sospinto Da l’ansia d’uno strame: E per la carit

Pasquale lo sfuggiva, dicendo che il vice-padrone aveva il vino cattivo, andava a rifugiarsi nel fienile; l’altro batteva a tutte le porte, entrava in scuderia, e finiva col cadere sullo strame, ove restava delle ore, immerso nel profondo letargo dell’ubbriachezza.

Ad essi non lasciavi, o dolce madre, che un giaciglio di strame e una capanna. Nulla sapevan, fuor che verdi boschi percorsi a gara, e fiumi vinti a nuoto, e sogni d’astri su nel cielo ignoto, e rosse nubi di tramonti foschi: egli biondo, ella bruna: egli con tersi occhi d’acciajo, ella con lunghi cigli d’ombra: e nessuno li potea dir figli d’istessa madre

Anche Matteo, poeta suo nimico, era comparso ad adular le dame, per tener quanto puote il mondo amico al suo teatro comico di strame. Con grand'inchin va piegando il bellíco, baciando lembi e mani alle madame, e goffamente si studia e procura pingersi un uom di gran letteratura.

Anche il Picchiasodo si era posto a giacere nella sua cuccia di strame, e gi

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