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Aggiornato: 1 ottobre 2025
Me ne duole per voi, ottimi e capricciosi lettori, ma questa storiella che debbo raccontarvi è vera, perfettamente vera, vera da cima a fondo. Le storielle vere hanno il potere d'irritare sommamente i lettori che non possono fare le loro osservazioni, dare dello stupido allo scrittore, poichè si trovano in faccia alla verit
Aveva appena lette le prime parole, che entrò don Vincenzo assieme al professore Damiati. Continui pure, dissero. Maria voleva sospendere la lettura dicendo che erano storielle scritte per i ragazzi e non potevano interessare persone come loro. Ma non ci fu verso, vollero che continuasse, altrimenti minacciavano di andarsene.
Tanto erano dimenticate e ignorate quelle novelle che parecchi ai quali credetti di potermi sicuramente rivolgere per notizie, mi guardarono stupiti, persuasi che io confondessi Arrigo con Camillo, autore, come si sa, di due volumi di novelle, pubblicati dai Treves, Storielle vane e Senso, nuove storielle vane.
Una fra quelle storielle era graziosissima davvero e curiosa anche per la sua eccentricit
Ma Roberto dava, sempre più, maggior divulgazione alle sue storielle. Nessuno volle calarsi nel pozzo, anche a mezza vita, per prender certe misure, infiggere certi ferri. Si offrì Roberto; e per due giorni lavorò con febbrile attivit
Costui era sempre allegro; raccontava storielle che facevano fin sorridere donna Lia, suonava la chitarra, cantava canzonette un po' sboccate, e quando don Carmelo dimenticava di far prendere il solito litro di vino, diceva a Cardello: Senz'offesa, don Carmelo... mando il ragazzo qui vicino. Su, panperso: un litro, e del migliore.
Mentre io contemplavo quel magico spettacolo, il custode, che aveva letto la storia di Toledo e lo voleva far sapere, mi raccontava ogni sorta di storielle, con quel fare tra poetico e faceto, che è proprio degli Spagnuoli del mezzogiorno.
Qualche volta prendeva la figlia sulle ginocchia, e le raccontava delle storielle, mentre la mamma faceva andare la sua macchina da cucire per terminare un lavoro urgente.
Una emozione era in tutto quello che diceva, così sincera! Vi credo, Luisa. Dite un'altra canzone.... Sono tutte cose vecchie! Non importa.... E non tutte sono liete. Non importa.... Mi basta che le cantiate voi. Non volevate che io ridessi? insistè lei. Raccontatemi una delle vostre storielle interessanti e riderò!
E Mattia come lo vedete, con tutti i suoi studi e le sue medaglie e i suoi occhiali d'oro, così serione ch'egli pare.... Ma se ci si mette! Non ci credete veh! alla mamma. Dice così per farmi arrabbiare. Sicuro, poverino! Ma se mi ponessi a narrare un paio soltanto delle sue storielle! E ne narrava alcune difatti, ad onta delle proteste che il professore affettava di fare.
Parola Del Giorno
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