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Aggiornato: 10 giugno 2025


E quella sera strinse la mia mano più forte, e non profferì parola; ed io che, sebbene roso dalla medesima malattia, sopportava gravemente vederlo per quel modo disfatto dal verme della tristezza, lo richiamai e gli dissi: "Ascanio, stasera abbiamo una solennit

E vai così, alla ventura, senza un'idea, senza la stessa percezione di ciò che fai? È deplorevole, è veramente deplorevole.... La contessa tacque; aveva udito, lontano, fin dalle ultime camere, un passo cauto e lento; indi a poco, sulla soglia comparve un valletto in livrea verde scura, e s'inchinò. Pranzi in casa, Flopi? disse con voce mutata la contessa. Dammi il braccio. Stasera siamo soli.

Di' un po', Michelino, la contessa sta in casa stasera? No, va all'opera, credo. Sai il numero del suo palco? Il nove, second'ordine, a sinistra.... credo. I due amici si strinsero la mano: uno si fermò nel caffè, l'altro, Michele, ne uscì e ritornò alle sue meditazioni peripatetiche.

Sta bene, risposero gli altri, stasera a letto alle ventiquattro e domattina in piedi al levar del sole. Ma se il babbo non fosse contento? obiettò Gigino, che pur di mandare a monte la partita, si sarebbe attaccato ai veli di cipolla. Il babbo sar

Alle cinque Sempronio non compare. Oh bella! esclamano gl'indivisibili. Dove s'è cacciato oggi colui? Non importa. Stasera per la partita non manca sicuramente. Viene la sera e di Sempronio nessuna nuova. Diavolo! Questa poi è grossa.... Bisogna dire che sia malato. Chi fa il quarto invece di lui? Il quarto si trova facilmente, e si comincia a giocare.

No, no... Me ne vado subito.... Ho da recarmi a Roma, e forse più lontano,... e ho stabilito di partire stasera, col treno delle sei e quaranta.... Margherita Pietro Ah? Di partenza? Fabrizio , e giacchè debbo sbrigare ancora qualche faccenda a casa.... Pietro C’è tempo, c’è tempo.... Ma, del resto, eccomi a voi. Quali comandi, signor conte? Fabrizio Nessuna preghiera, don Pietro.

Stasera! ripetè macchinalmente Lorenzo. E fatto un ultimo saluto all'amico, se ne andò pedestre verso una delle strade inferiori della citt

Caterina (con debole accento) Scusami, Ludovico.... Stasera ho qualche cosa qui, alla gola, che mi trattiene la parola, che mi trattiene la voce. Sono nervosa.... Non avertelo a male.... Volevo stare un poco vicino a te. Anzi, volevo proprio parlare con te. Sono venuta qui apposta per questo.... Ma vedo che sar

È andata a Milano per parlare col ragioniere Vigliani, e per provarsi dei vestiti si era affrettata a rispondere Evelina. Ha detto che tornava stasera, e se i vestiti non erano pronti, domattina. Voleva salutarla, ma il signor duca dormiva.... Non dormo sempre.... dormo meno di quanto si crede.... borbottò il Casalbara.

Me le sedetti vicino, presso il fuoco, ed ella, con quella voce sempre più diversa del solito, mi bisbigliò nell'orecchio, mettendomi un braccio intorno al collo: Ho paura del sindaco! Io, che non mi ero accorto dubitava di nulla, Del sindaco, esclamai strabiliato; oh! che cosa ti gira per il capo, stasera?

Parola Del Giorno

prorruppe

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