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Aggiornato: 7 luglio 2025


¹⁰⁶ La morte di Sansone, dramma per musica ecc. da cantarsi nell’Oratorio dei RR. PP. della Congregazione di S. Filippo Neri. Parte I. In Palermo, nella stamperia del Solli.

E il monello, continuando a sbilucciarla, sputacchiò un'altra volta per darsi importanza, poi, fischiettando con un certo fare da menimpipo, infilò l'uscio della stamperia e scomparve. La Nena era inquieta e sgomenta: aspettò sulla porta una mezz'ora buona, salì di nuovo, nemmeno il proto sapeva indicarle dove si potesse trovare il signor direttore.

Giova però avvertire che non di rado interveniva il Governo e che libri d’indiscutibile valore, d’indole strettamente siciliana, o che facessero agli interessi del pubblico, vedevano la luce per sola ed efficace opera del Governo, nella Stamperia reale. Vedevan la luce; ma viaggiavano? Ecco il punto che dovea disarmare gli autori.

Era la vigilia di Natale, e nella stamperia dove si trovavano Gigi e Pinella, ferveva il lavoro; tutte le macchine erano in moto; si dovea far molto e presto, perchè c'era una quantit

Mi ricordai che un tempo v'era in Bracciano una stamperia, da cui, per uno strano caso, nell'anno 1624 era uscita la prima edizione della Vita di Cola di Rienzo, una delle più pregevoli opere della storiografia romana del XIV secolo. Non mi fu possibile trovare alcuna traccia di questo stabilimento, impiantato, chi sa per quale ragione, a Bracciano.

Matteo Cantasirena gli consegnò l'articolo da portare in stamperia, poi quando Taddeo fu sull'uscio lo fermò con un cenno, e rivolgendosi al Laner gli domandò se aveva gi

Sandro, fingendo d'essere capitato a caso in quel luogo, offerse alla Nena di condurla a vedere le macchine: ma poi, dopo le macchine, dopo la stamperia, forzandola un po', violentando i no no debolissimi, paurosi ch'ella opponeva, volle mostrarle anche il suo quartierino e ... E quando la Nena pallida, sconvolta uscì da quella casa, confessava a se stessa di aver fatto male, assai male, a disubbidire la padrona e a ritornare a discorrere col signor Sandrino.

¹⁶⁶ Editto di D. M. P. Cusani ecc. in data dell’11 ottobre 1755. In Palermo MDCCLV, Stamperia Valenza.

Debbo strigarmi dalla storia del Louvre, narrando che Luigi XIV destinò una parte del palazzo all'Accademia francese, a quella delle scienze, e ad altre consimili, magnificamente istituite da lui; un'altra parte alla stamperia reale, alla zecca delle medaglie, agli archivii e via discorrendo.

Egli era incaricato di far le commissioni, di portare le bozze di stampa, spazzare la stamperia e far tanti altri piccoli servizi. Si rassegnò a quegli umili uffici piuttosto che di tornare alla scuola, ma il suo sogno era di occupare il posto di Pinella, e dal momento che entrò in tipografia fece tutto il possibile per metterlo in cattiva vista dei compagni.

Parola Del Giorno

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