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Aggiornato: 19 ottobre 2025
E cosí poi ora per il periodo che segue risulterá chiaro nella storia della coltura quell'allentamento di progresso, che incominciò, non giá, come si suol dire, col secolo decimoquinto, ma fin dalle morti contemporanee di Petrarca e Boccaccio intorno al 1375, che durò poi non per quel secolo intiero, ma solamente fin presso al suo mezzo; dopo il quale s'accelerò di nuovo il progresso rapidamente, splendidamente per li quattro impulsi che concorsero a quell'epoca, le due paci religiosa e politica, l'arrivo de' greci, e la grande invenzione della stampa.
I giornali che sostenevano il Governo avevano un bel ribattere le accuse; La Stampa aveva più diffusione da sola che essi tutti riuniti, ed era per questo più ascoltata, come quella che meglio poteva farsi udire da maggior numero di persone.
In quei sette mesi Ubaldo aveva scossa la naturale inerzia, e si era dato ad applicare il programma di don Pio, e nell'applicazione di quel programma aveva dato prova di una grande pertinacia. La Stampa non era giunta a tirare centomila copie, ma gi
Al solo elenco non basterebbero dieci pagine, ma vien da sè che il valore non sia uguale in tutti, come non uguale era la stima che ne faceva l'autore. Un grosso libro di Confidenze egli teneva in pronto per la stampa, e in parte anche pubblicò sopra qualche giornale.
E ridottosi a casa, non era stato a pensarci troppo lungamente. Non aveva infatti da scrivere per la stampa, per farsi giudicare da qualche migliaio di lettori; scriveva per lei, per l'adorata creatura. La fretta avrebbe dimostrato il suo buon desiderio di obbedirla; le stesse imperfezioni della forma, avrebbero fatto fede della sua sincerit
Apprezziamo troppo l'importanza della politica per acconsentire quando la vediamo con paura spavalda nascondersi e mostrarsi in un articolo d'arte. Lo scritto di Prévost-Paradol è una cattiva azione giudicata dal punto di vista della critica, senz'essere una buona azione politicamente parlando. La stampa francese in questo affare dei Bons villageois ci ha mossi a sorpresa e a compianto.
La cosa era innegabile, ma non poteva consolar molto il nostro eroe, che in tutta questa faccenda ci guadagnò d'aver fatto un debito di quattrocento lire, o giù di lì, per la stampa del suo malaugurato volume.
Se accetti queste condizioni, avrai oggi mezzo milione e somme maggiori in seguito per rimediare a tutto. Non posso leggere, disse don Pio mettendosi una mano sugli occhi ardenti per l'angoscia, dimmele tu queste condizioni. Abbandonare La Stampa. La prenda chi vuole, non me ne importa nulla. Deporre il mandato di deputato. Non ci tengo punto e non ho fatto nulla per esser rieletto.
È vero, ma la stampa non è in floride condizioni a Roma e io farei così per amicarla al principe: C'è un giornale morente, un giornale parlamentare, che era sostenuto da un gruppo di deputati piemontesi e liguri, i quali si sono stancati di non ottenere neppure un posto di segretario generale con tutti i sacrifizi fatti per mantenerlo. Quel giornale, che è La Stampa, tira gli ultimi aneliti, ma non è screditato. Bisognerebbe comprarlo e reclutare fra i redattori dei giornali romani tutta la redazione promettendo loro stipendi che non hanno mai sognati. Bisogna intendersi bene; la scelta è difficile perchè molti di quei redattori, per amore del giornale dove sono, per devozione al direttore, sarebbero capaci di rifiutare, ma fra sei disinteressati c'è sempre l'avido. Ora questo avido con la speranza di migliorare la sua situazione appena La Stampa sar
L'Italia OFFICIALE Governo, Parlamento e Stampa governativa o parlamentare dichiara che la Rivoluzione Italiana è compita: noi, viventi al di fuori di quella sfera, affermiamo il contrario. In questo dissenso sta il secreto della crisi perenne, che affatica e minaccia di perder l'Italia. Quale è il carattere predominante nel moto d'Italia? Quale il fine immediato al quale tende quel moto?
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