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Secondo noi l'opinione più giusta intorno ai Nos bons villageois è quella del pubblico e la adottiamo noi pure, benché con una certa qual temperanza. Adottarla è andar contro a quasi tutti i critici francesi, per ciò rimarremo dal farlo. Ci diletteremo anzi molto nel contraddire passo per passo gli appunti più gravi scagliati dagli scrittori più gravi nei giornali più gravi.

Il padre Morisson avrebbe, sconfessando la menzogna del figlio, immolata la vita di Henri a una apparente infamia di alcune ore, avrebbe da vigliacco, da plebeo, compromessa terribilmente la Baronessa. Tutto è combinato nell'atto terzo dei Bons villageois con profonda sapienza, e la critica non può assalirlo che combattendo in cattiva guerra e con cattive armi.

Che i Nos bons villageois siano una commedia politica, lo neghiamo ricisamente in nome del buon senso, del buon senso del pubblico, del buon senso di Victorien Sardou. Chi crede al significato misterioso del "sindaco-barone", è un visionario, è un don Chisciotte, piglia mulini per mostri e lucciole per lanterne. I Nos bons villageois sono una semplice commedia e vanno giudicati come tale.

Apprezziamo troppo l'importanza della politica per acconsentire quando la vediamo con paura spavalda nascondersi e mostrarsi in un articolo d'arte. Lo scritto di Prévost-Paradol è una cattiva azione giudicata dal punto di vista della critica, senz'essere una buona azione politicamente parlando. La stampa francese in questo affare dei Bons villageois ci ha mossi a sorpresa e a compianto.

Errore primo: nei Bons villageois non ci sono punto due commedie.

L'azione dei Bons villageois è una, unicissima, e dove mai Prévost-Paradol mi sa trovare in questa commedia materia per una seconda azione?

Il lunedì dopo appaiono i feuilletons. Tutta la critica parigina si scatena furibonda contro Victorien Sardou e i Nos bons villageois. Jules Janin ha l'ira classica, l'ira oraziana, adornata di forma armoniosa e leggiadra, l'ira dal periodo sonante, dal numero eletto; inveisce con grazia, urla con eleganza; si avrebbe velleit

Teatro Re. Nos bons villageois. commedia in cinque atti per Victorien Sardou.

Alcuni calunniatori del fortunato commediografo hanno sparso la voce a Parigi che ne' Bons villageois ci erano delle allusioni politiche. Da qui la lapidazione di tutti i giornali oppositori al calunniato Victorien Sardou. Questa discolpa ci pare puerile e vana quanto la colpa.