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Aggiornato: 17 maggio 2025
Ma, in compenso di questa utilitá positiva che le mancò, la storia nostra può avere almeno una grande utilitá negativa; quella di farci vedere i piú numerosi, piú vari sperimenti che sieno stati fatti mai da niuna nazione di governi diversissimi, e tutti infelici; quella di dimostrarci cosí, quasi dall'assurdo, la bontá, la necessitá del governo rappresentativo.
Né la storia dee servire a ruminazioni, rincrescimenti, piagnistei, vanti, o, peggio, ire; non può, non dee servire se non come raccolta di sperimenti passati, ad uso di coloro che operano il presente, mirando all'avvenire della patria. I regni nuovi romano-tedeschi.
Lo scienziato che studia, non si avvilisce punto per aver fallita la strada; l'uomo che ha errato nel giudicare degli altri, non si disonora a sperare che nuovi amici valgano meglio dei primi; laddove nelle cose di amore, segnatamente per le donne, il cercar molto, il far troppi sperimenti, conduce alla abbiettezza.
I borghesi proviamo operosi, e pacifici, cupidi di guadagno, odiatori degli uomini, e delle cose capaci a sturbarlo di presente; del futuro non sanno; quando la vista di qualcheduno di loro si distende molto non passa la lunghezza del braccio con che misurano la pannina, però inchinevoli ad abbietarsi davanti chiunque loro accerti vita tranquilla, e commerci sicuri; talvolta se li difendono da sè, e allora tu li sperimenti feroci così, che Leonida alle Termopili si stinge a petto del borghese, che pugna per la sua bottega; non pertanto indi a breve caglia, chè la fatica lo uggisce, e il pericolo lo impaura; se taluno sorge a schermirlo davvero, ei volentieri lo paga con pecunia, con subiezione, e con la libert
Nulla dirò intorno al modo con cui sono nominati i professori, e regolati i pubblici esperimenti dei concorrenti a quei posti; nulla dei maestri mandati direttamente da Vienna, a dispetto dei corpi accademici e degli scuolari; nulla dei quesiti spediti da Vienna per temi degli esperimenti pubblici degli aspiranti alle cattedre; quesiti i quali, stesi in italiano da un Austriaco, sono spesse volte inintelligibili, e quasi sempre assurde. Questi inconvenienti, che sono assai più numerosi ch'io non dica qui, e che in pari tempo sono gravissimi, non possono però venire imputati al mal volere dell'Austria. Le scelte sono mal fatte e i pubblici sperimenti mal diretti, però che gli Austriaci sono di lor natura melensi; i quesiti proposti ai candidati sembrano destinati a muovere il riso e per la stessa cagione; e cosiffatti quesiti sono inviati da Vienna, perchè gli Austriaci presumono assai di sè stessi; i professori viennesi occupano molte cattedre a dispetto di tutto il corpo accademico, perchè è più bello il tener per sè un posto lucroso, che non sia il darlo ad un altro. Sono questi meri inevitabili effetti della straniera signoria, nè in tali fatti, veramente incresciosi, puossi riconoscere l'espressa intenzione di nuocere alla Lombardia. Ma quando io poi veggo scuolari dai venti ai ventiquattro anni d'et
Inutile qui sarebbe ripetere i varii tentativi, i molti sperimenti, sempre riusciti invano, per minare, secondo le regole dell'arte, le due caserme. Interessa bensì a sapersi, che i più attivi negli studii e nella direzione pratica di esse furono i due romani Giuseppe Ansiglioni e Giulio Silvestri, dichiarati assenti, con l'ingegnere Giuseppe Bossi, romano, e Giuseppe Monti, muratore di Fermo, intrepido esecutore, entrambi arrestati. Lo scoppio di una mina «era addivenuto necessario, essendosi divulgato che un gran rimbombo dovea essere il segnale della rivolta, stabilita per le ore otto circa di detto giorno 22 ottobre prossimo passato» ed inoltre la sfida erasi gi
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