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Aggiornato: 26 giugno 2025
Rara e debole quindi la diffidenza nei capitalisti e nei banchieri, alle casse dei quali ad ogni urgenza ricorrevasi attingendo oro che spensieratamente si profondeva, e «usando della loro fortuna come i fanciulli dei giocherelli»³¹⁹. ³¹⁹ G. Quattromani, Lettere su Messina e Palermo, p. 48. Palermo, 1836.
Quell'ultima nota echeggiava ancora. In quei tempi dorati quando la Pompadour era regina di Francia per grazia degli amori, quando le dame della corte non si mostravano troppo sovente crudeli e s'abbandonavano spensieratamente ai dolci capricci, la bellezza era ancora quasi altrettanto stimata nell'uomo che nella donna.
Vennero ben presto nuove angustie derivate dal contegno che doveva serbare la Repubblica all'aprirsi della guerra per la Successione Austriaca. Il docile strumento dei bilanci guerreschi che sembrava adattarsi all'infinito all'umile compito di dare senza nulla mai chiedere, di risarcire il patrimonio pubblico perchè altri spensieratamente lo godesse senza ombra di preoccupazioni o di affanni per l'avvenire, di servire da v
Mi rispose spensieratamente: Somiglia a una camera d'albergo di Alessandria d'Egitto. Sapevo che Bianca aveva gi
Quella ricchezza che è venuta a lui per virtù del suo ingegno, egli l'ha messa a repentaglio spensieratamente per una causa che gli è parsa altrettanto nobile e santa quanto la sua opera d'arte. Se questa volta si fosse anche ingannato, le sue intenzioni non avrebbero potuto essere giudicate meno disinteressate e generose.
Non mi accorgevo che rappresentavo anch'io una prova sbagliata e delle peggiori. Non potevo perciò andare incontro al matrimonio spensieratamente o per calcolo. Intanto mi inorgoglivo di potermi accostare ad esso vergine di animo e di corpo. Era gi
Si tratta d'una fanciulla, che godeva la vita spensieratamente come voi, aveva un bel sogno che la riempiva di gioia, dei pensieri che le illuminavano la fantasia e che un giorno spontaneamente rinunciò alle aspirazioni di gloria, ai sogni di felicit
Ora poichè pel riposo, e per le cure di alquanti giorni ebbe Rogiero rimarginate alla meglio le ricevute ferite, avvenne che certa volta, essendo lontano Ghino pe' bisogni della masnada, si mettesse soletto per la foresta; teneva le braccia incrociate sul petto, il capo chino a terra, camminava or lento, ora ratto, spensieratamente. La rimembranza delle passate avventure gli assaliva l'anima come un senso di mestizia, poi come irritazione dolorosa, alla fine come eccesso di rabbia; allora tu lo avresti veduto correre, cacciarsi le mani pe' capelli, disfatto nel sembiante, stralunato negli occhi, urlando e bestemmiando, come creatura travagliata dagli assalti del Demonio. Tutto sudante si appoggiava al tronco di un albero, o tra l'ansare dell'affanno sofferto ad alta voce diceva: «Qual è che nega il destino? Venga chi il nega a contemplare la sentenza feroce che mi condanna alla infamia; e se il cuore gli basta, affermi che non sia destino. Ecco, non vedo lato dal quale mi volga, che non sia un delitto: delitto, se sto neghittoso, delitto, se opero. Il sangue di mio padre grida dalla fossa.... chiudiamo il cuore e le orecchie.... egli star
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