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Una carrozza signorile, trascinata da due vigorosi destrieri, cui esperto cocchiere mal frena gl'impetuosi slanci, muove da Porta Tosa, e percorrendo la via del Durino e attraversando il corso di Porta Renza*, entra nella via di S. Paolo. * Porta Venezia.

Come un fiume dall'acque lustreggianti e venate di fiamme, tu ti slanci, o Mare, dirittamante l

Nei nostri slanci d'affetto ci chiamavamo coi motti più teneri; a poco a poco i nostri stessi nomi si corruppero nelle nostre labbra in cento vezzeggiativi, e ne vennero fuori due parole bizzarre, senza senso, ma che per noi ne avevano uno dolcissimo.

Passò per parossismi opposti, di onta, di amore, di gelosia, di pentimento, di risoluzione: un uragano solcato di pianto, di slanci, di progetti, di dispetti! Poi aveva scritto a suo cugino tutto ciò che era occorso fra suo marito e lei, l'interrogatorio a cui il duca aveva sommesso i domestici, ed il motto che gli era sfuggito.

Con bruschi slanci e con lazzi da clowns, i pazzi inforcavano i bei leoni indifferenti, che non li sentivano, e quei bizzarri cavalieri esultavano ai tranquilli colpi di coda che ad ogni istante li gettavano a terra.... Ad un tratto, le belve si arrestarono, i pazzi tacquero, davanti alle mura che non si muovevano più.... I vecchi son morti!.... I giovani sono fuggiti!.... Meglio così!... Presto!

, avete ragione.... Oh Camillo! esclamò la giovine, posando la testa sulla spalla di suo marito in uno di quegli slanci di tenerezza che lo spettacolo delle cose belle desta nei cuori gentili. I due sposi non badavano più a me. Io mi ritirai in disparte a pensare al mio sogno.

Un'italiana veramente bella. Bruna, delicata, morbida e flessuosa. Trentenne, con occhi capelli e denti eccezionali. Ma adagio! Ve la descriverò a poco a poco. Freno tutti i miei slanci compreso quello del mio lirismo descrittivo. La contemplo sommerso nell'ammirazione. Ghiandusso la guarda estatico. Zaz

Marta ebbe un'audacia insolita; andò a sedersi sopra i suoi ginocchi e cingendogli il collo gli mormorò con la bocca contro l'orecchio: L'hai amata molto? Egli ebbe un momento di imbarazzo; la situazione richiedeva uno di quegli slanci ai quali il suo temperamento era refrattario; un solo bacio, ma ardente, sarebbe bastato.

Essa non era più la cortigiana di Parigi. Essa aveva modificati immensamente i suoi slanci, le sue voglie, le sue idee. S'era moralmente e fisicamente mutata nella nuova vita di Firenze. E non poteva essere altrimenti. Una frase di Zola fa chiaramente presentire questa trasformazione. Il grande realista, come se avesse presentito che un Italiano avrebbe risuscitato questa donna in un nuovo ambiente per ripresentarla vivente a' proprî lettori, dice espressamente che essa gi

Nello stesso tempo che il passato risorgeva più bello e più cara nella memoria del Vharè, il fascino di Lalla, com'è naturale, scemava assai. Del resto, anche l'amore della duchessina procedeva a sbalzi: ora pareva insensibile e indifferente, ed ora aveva gli slanci, gli abbandoni e le esigenze più appassionate. Ma, in ogni caso, e più caro nella memoria del Vharè, il fascino di Lalla lo amava più per gli altri che per stesso. Al teatro, in quelle sere d'opera, le ripetevano tutti che il bel marchese si era fermato a Borghignano perchè c'era la diva a cantare, e Lalla voleva far sapere e far credere che invece il Vharè vi si era fermato per lei, solo per lei, e la sua vanit