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Aggiornato: 9 giugno 2025
Intanto la Sirena solcava l'onda cristallina dello stretto, ed un flebile raggio della luna spuntante dalla frondosa cervice dell'Aspromonte, illuminava l'orientale meraviglia di quelle sponde incantate.
La barca peschereccia vogava sempre verso la cittadella, trasportata dalla marea e dai remi, e la Sirena, benchè sveltissima, accorciava di poco la distanza che la separava dal pesce spada. La curiosit
Oh, potessi scordar l’alate e rosee Larve del sogno appassionato e stolto De la mia gioventù; Su le rovine de l’amor sepolto Non ridestarmi più! .... Va, sirena, e trionfa.
Laggiù si giocava molto e sicuri, dietro la complice ombra d'una cortina di cotone verde che separava dalla bottega propriamente un bugigattolo scuro, stretto, sucidissimo. La rustica sirena era andata ad una sagra vicina e in vece sua stava al banco un ragazzotto mezzo addormentato.
Ella si reca ogni dì presso di quel confessore. Il padre Piombini va a vederla in casa lady Keith. Il vostro confessore esso stesso, sire, il santo vescovo di Patrasso, ha corso il pericolo di essere ammaliato da quella sirena. Ma egli ha rifiutato di vederla. Ella ha un fratello che la vende e che cospira contro lo Stato, in questo momento a Santa Maria Apparente.
Giorno e notte pensava al maggior bene di Giuliano. Aveva avuto un immenso dispiacere, ed era quello di vederlo avvinto nei lacci di quella sirena del Nord. S'era consolata un pochino, però, pensando che quella sconsigliata, priva del divino aiuto, era una Zorodoff, figlia d'un ciambellano alla Corte imperiale di Russia, e aveva sposato un barone Dornelli di S. Maurizio.
Narra la leggenda che sull'estrema punta del Capo Bianco vivesse nel buio dei tempi una misteriosa sirena, la quale e col canto melodioso e col suono affascinatore innamorava i naviganti, ed attiratili a sè li baciava poi li uccideva. Il lampo dello sguardo, il miele delle labbra, la volutt
La passeggiata fuori Porta Nuova finiva a mezzanotte. Beato chi poteva trovare un posticino nei sedili presso la fontana di S. Teresa! (Piazza Indipendenza). Qualche solitario sognatore di vecchie storie guardando la bella, anzi bellissima sirena della fontana versante dal seno copiosi zampilli d’acqua, avr
Lo vide calcarsi il berretto con tutt'e due le mani ed afferrare e dare una stratta alla catena della sirena da cui uscì un ruggito terribile. Lo vide ancora manovrare la manovella del telegrafo, gridando nel portavoce: Avanti, a piccolo moto! Poi lo udì gettar l'ordine al timoniere: A dritta! Comprese la manovra. Tutti la compresero, a bordo.
Che storia è questa? diss'egli. Forse un avanzo dell'antica mitologia? Non saprei dirle, signor conte; rispose Don Pietro. Si dice la Ninfa, e potrebbe dirsi la Fata, la Sirena, l'Ondina, od altro di consimile, perchè son tutte forme diaboliche della stessa famiglia. Ma c'è una leggenda? riprese Gino.
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