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Aggiornato: 28 maggio 2025
Le lacrime le colavano copiose dagli occhi, mentre coll'urto dei singhiozzi scoteva la bella testa addolorata, convulsamente balbettando fra una parola e un singulto: No... no... Dio... non esiste... Dio non esiste...
Dicendo queste ultime parole, non si potè trattenere dal porgli le braccia al collo. Il vecchio gastaldo diede in uno scoppio di pianto. E adesso, che hai? che cosa sono queste lagrime? Nulla, nulla, padrone! rispose tra i singhiozzi il poveretto. Sono vecchio, e la tristezza dei giovani mi fa male al cuore.
Con frasi rotte dai singhiozzi parlo, parlo, a Bianca per convincerla, strapparla alla sua decisione. Bianca rifiuta: Mi vuoi tutta per te, per sempre. Pazzia! Te ne pentiresti. Non voglio sacrifizi! Io mi esalto all'idea magnetizzante di averla averla sempre, sempre, tutte le notti della mia vita e mi inebrio del pericolo che vedo nettamente in una sua possibile accettazione.
E Cipriano, con effusione d'affetto irresistibile serrò al petto il giovane Polo; il quale commosso alle lagrime e in quella mestizia tripudiante abbracciò con figliale tenerezza il maestro baciandolo e ribaciandolo. Passarono parecchi minuti, ed alla fine svincolatisi, il preside chiese con voce interrotta dai singhiozzi: E il Socino? Eccovelo, maestro.
Chi poteva trattenerla così?... Riconoscendo donna Livia, diede in un dirotto pianto. Voi! mormorò tra i singhiozzi, e con amara ironia verso sè stessa, aggiunse: Oh infatti! niuno fuori che voi poteva interessarsi a me. Sì, io, che il cielo scelse per salvarvi. Perchè non mi lasciaste morire? Ma non potrete impedirmelo sempre.
Mi rombavano negli orecchi i gridi, i singhiozzi, le parole insensate che mia madre proferiva mentre Federico e le donne la trasportavano fuori. Nessuno lo tocchi, nessuno lo tocchi! Io voglio lavarlo, io voglio fasciarlo.... io....
Lasciala riposare, mi disse sottovoce. I singhiozzi erano cessati; sul pallido volto di Fausta gi
Povera carrozzella dell'amore e del canto nostalgico che con schianti e singhiozzi si strappa dai binari ferrei della vita di guerra. Il cocchiere bestemmia: Accidenti! Fetente! In realt
Come fu a casa, nella solitudine della sua camera, si lasciò andar bocconi sul letto, mormorando tra i singhiozzi che gli facevano gruppo alla gola: Oh, mio povero cuore! mio povero cuore!
Lo sapete voi? Voi lo sapete, sì; ma tremate di pensarne perfino il nome dentro il vostro cervello. Quello, che non ardite pensare nel vostro segreto voi, io lo rivelerò a voce alta: lo ha ucciso suo padre... il padre nostro... Francesco Cènci. I prostrati non si mossero, ma raddoppiarono i singhiozzi. Levatevi su, vi comando; qui ci vuole altro, che pianto!
Parola Del Giorno
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