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Aggiornato: 28 maggio 2025
Antonietta le raccontò tutta la sua storia, che il Brinda, seduto fra lei e Lina, ascoltò con profondo raccoglimento e con la più viva commozione. E il babbo... e la mamma? disse a un tratto Antonietta, prorompendo in singhiozzi. Stanno meglio, rispose il Brinda e credo che tu li potrai salvare! La ragazza dette un grido di gioia.
I singhiozzi si affievolirono. Giudicai che ella si era allontanata dal muro. Poi non udii altro, nè potei ottenere altre risposte. Ero invaso da profondo turbamento. E la mattina, rivedendo la bella bruna alla finestra, serenamente indifferente, cominciavo a sospettare che colei volesse divertirsi alle mie spalle, intrigarmi. A che scopo? Non sapevo darmene nessuna ragione.
Cessata la convulsione dei singhiozzi, piangeva sommessamente, come una bimba oppressa dalle ingiustizie degli uomini. Sandro non si stancava dal contemplarla, e dimenticava le ingiurie, e avrebbe dato la met
O Ezio! proruppe questa volta la voce piena di singhiozzi perchè non sono morta io cento volte prima? perchè mi hai cacciata via? Io son cieco e sordo per te... Ma insomma che cosa vuoi? Il tuo perdono. Non so che cosa io debba perdonare a te. Tu non mi hai fatto alcun male... Sì sì, io sono stata tutta la colpa... Di che? o inutile che tu venga a farmi altre scene.
Guardandolo con insistenza, costei gli aveva detto: Vostra cognata è morta stanotte! Si era fatto pallido il povero Sandro, e non aveva potuto altro che balbettare: Morta?!... Morta?!... soffocando i singhiozzi per non farsi scorgere dalla vecchia che lo esaminava con gli occhi pieni di malizia.
Il Sig. Gaudenzio, durante la lettura del biglietto di sua moglie ad Alfredo, fece cessare, con uno sforzo energico, i suoi singhiozzi, asciugò gli occhi, e porse i ritratti. Alfredo commosso, fermò l'occhio indebolito sulla effigie di Violetta, e la trovò sempre bella, ma dimagrita assai. Che vi sar
E il pianto venne, straziante, abbondante, con singhiozzi che pareva volessero soffocarmi. Ma quando fu il momento di comporla nella cassa che doveva custodirla per l'eternit
Poi, fra i singhiozzi ripigliava: Lo so, padre, lo so che Dio non si scorda di nessuno, che non si è scordato di me. Oh chi m'avrebbe sostenuta fra tante angoscie se non era il pensiero del Signore? Ma dite: mio marito?... il mio Venturino?... Ne sapete notizie? Vi è permesso di darmene?»
Questo racconto finì come era principiato, fra i singhiozzi. Oh, disse poi, n'è vero ch'io non fui una stolida, che non mi lusingai invano? No, rispose donna Livia, ed il principe, prima di gettare il turbamento in una fanciulla, doveva riflettere: egli ha indegnamente....
Signora... soggiunse Maria con parole interrotte da spessi singhiozzi. Mio figlio... mio figlio è carcerato! sar
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