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Aggiornato: 19 ottobre 2025


Un incidente, però, fermò un momento la coda della Colonna romana. Mentre la mezza centuria d'Orazio dopo d'aver lasciato sfilare la forza, ponevasi in moto di retroguardia, un grido uscito dal Tevere: «Aiuto! Aiutocolpì l'orecchio dei nostri giovani, e temendo fosse uno dei loro, fermaronsi, fecero corda con alcuni cappotti, e ne porsero l'estremit

E non mancarono i preti che accolsero festevolmente i soldati. A Baccano un prete ed un frate stettero a veder sfilare sei battaglioni di bersaglieri sulla porta del convento, sereni e ridenti ch'era un piacere a vederli. Tutti i soldati, passando, dicevano qualche cosa all'uno o all'altro. Si va a Roma, reverendo. Dio v'accompagni! Senti! È dei nostri! Il prete si mise una mano sul cuore.

Il ragazzo che vedeva quasi tutti i giorni sfilare sotto le finestre dell'appartamento paterno i reggimenti della guarnigione che andavano in piazza d'armi e che restava ammirato alla vista di quel bell'uomo grande e grosso che camminava primo di tutti con una famosa mazza in mano, e nelle occasioni solenni un gran pennacchio dritto in sul capo, il ragazzo rispose franco, levandosi in punta di piedi ed ingrossando la voce: Io voglio diventare tamburro maggiore.

Lasciò sfilare il funerale modesto, poi si mise a seguirlo di fianco come se camminasse da quella parte per pura combinazione, e con quel mortorio non avesse nulla a che fare. Però giunto al cimitero entrò dietro gli altri, e rimase un po' in disparte col capo chino finchè fu coperta la fossa.

I parrucchieri! i parrucchieri! gridano a tal punto molte voci. Gli assembrati si levano come un sol uomo, e i portabandiere del giornalismo cominciano a sfilare dinanzi al padiglione. Sai tu chiede a Foscolo l'Alfieri a quanti ascendano i nuovi organi di mistificazione che oggi si istituirono a Milano per la bisogna delle elezioni?... Da seicento ad ottocento, salvo errore.

E il povero ragazzo se li vedeva sfilare davanti, processione noiosa tra tutte, cominciando da quel signor Paolo ungherese, che aveva vergato la prima pagina dell'albo, e venendo giù. giù, fino.... a proposito, fino a chi? Probabilmente a quel temerario d'un cavaliere Roberti, o ad un altro, conte o duca, conosciuto in Milano, dove la signora Szeleny aveva il suo domicilio artistico.

Gli occhi della mente seguivano il cronista, e vedevano tutte quelle stupende creature sfilare in bell'ordine, man mano che ne era fatta menzione.

Il grosso signore si rivoltò ancora, lui e il suo naso, contro la stazione. Era interessante guardare quello che vi succedeva. Un grigio enorme, un umidore intenso, una folla sconvolta era sotto la tettoia: ogni tanto passava qualche macchina fumida, gemebonda che trainava vagoni lenti grondanti da una impellicciatura mostruosa di neve: dentro si vedeva sfilare un ingombro di umanit

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