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Che c'è? Una lettera, e larga tanto, col bollo comunale di Corsenna. È il sindaco che scrive, per ringraziarmi. Non han voluto perder tempo. Settecento lire di sussidio all'Asilo, meritavano questa sollecitudine. Ma perchè a me?

al quadretto favrettiano della Venezia del settecento; Quanto di veli e di zendadi e nastri, Quanto fruscìo di giubbe rabescate, Quanto brillare ed ecclissarsi d'astri Eclissarsi come usano le Fate, A provocar novelli Zoröastri! Che baciucchiar di mani ingiojellate! Che visetti söavi, e che melensi! Che perpetuo fumar d'arabi incensi!

Nello scorcio del settecento l’attrattiva divenne passione intensa: ed uno dei tanti che lo videro nel 1798 notava: «Si è quasi reso in furore il giuoco del pallone che si fa sotto il baluardo dello Spasimo con gran concorso di popolo e gente civile e nobilt

Poichè tanto di quest’argomento degli alberghi, quanto di altri simili non è stato scritto nulla finora, ci si consenta di aggiungere, sorpassando il settecento, che il posto di Madama de Montaigne fu preso dall’Albergo della Gran Bretagna nella Piazza Marina, che avea balconi sul Cassaro, a pochi passi della Chiesa della Catena.

Ond'è che Leone si recò in Germania, ed Iddio fe' trovar varco alle sue parole nel cuore di Enrico il nero, il quale con settecento gendarmi alemanni lo rimandò in Italia. Così, li avesse mandati all'inferno! mormorava taluno; quei saccomanni vennero a desolare l'Italia.

Ma la vita amministrativa dei tempi passati non andava immune da simili sconcezze. Nella Riforma, che compendia codesta vita nel penultimo decennio del settecento, quanti indebiti favori, quante colpevoli trascuratezze a danno del pubblico erario! ¹⁵⁴ Se ne vuol sapere il perchè? Ce lo dice la Riforma cit.

²⁷⁸ Commiserava i poveri facchini del settecento Santacolomba, op. cit., p. 377; i bracciali, Giarrizzo, pp. 46-47.

È curioso che per tutto un secolo non si preparasse movimento rivoluzionario in Sicilia senza che qualche prete o frate se ne credesse parte attiva, vera o presunta che essa fosse. La fine del settecento, il 1820, il 1848, il 1860 sono per questo memorabili date. Nello scorcio del sec. Mario La Rosa e varî frati Conventuali e frati Minori.

In questo carcere, nello spirare del settecento, se la tradizione non falla, avrebbe avuto origine altro motto, erroneamente riportato all’epoca del Vespro siciliano.

Non fu nel settecento viaggiatore che non restasse impressionato di quei «casini di conversazione», che per noi passavano inosservati. Di questi casini, o circoli, o clubs, o rendez-vous, ce n’eran parecchi in Palermo, e tutti per la Nobilt