Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 18 giugno 2025


Ogni cosa creata in ciel e in terra E ne lo abysso, convien che amor senta Ogni triegua, ogni pace, & ogni guerra Per amor, solo scema, & augumenta: Se dunque questa regula non erra Non trovar spero in te, la fiamma spenta Anci ardente che un cor più che è gentile In amor è più pronto, e più virile

Mi ha fatto un regalo , ma un'inezia, e non mi ha detto nulla di tacere, perchè essa spera forse che io non senta a entrare l'amico Ciliegia. E voi siete certo che egli va da Nan

Ecco son arrivata fin al dolce, fin al fine; vuoi piú? ANASIRA. Or che l'intendo, ed è certo un inganno accortissimo; e sento tanta dolcezza che questa gentil giovane resti contenta, che par sia Olimpia io e ancor io ne senta la mia parte. Ma dimmi: se Lampridio fusse riconosciuto in Napoli, non si scoprirebbe l'inganno?

Le tue funzioni, aveva detto Sara a Menico, sono semplicissime: devi rispondere a chi viene secondo gli ordini e le istruzioni che avrai: sopratutto, non devi vedere e non devi sentire che ciò ch'io voglio che tu veda o senta. Stia tranquilla. Un'ora dopo, Sara si presenta in anticamera e chiama: Menico. Menico la guarda, non si muove e non risponde. Sara lo richiama e gli fa segno d'avvicinarsi.

Ma egli non ha imposto nulla, non sapeva nulla. Senta. Lei, tornando passer

Ah che de la mia vita il tempo è corso, E di me la memoria mi tormenta; Però squarciami il cor, dammi soccorso Contra la morte ch'a venirne è lenta. Allor Georgo: ed a che dir sei corso? Parti ragion, che tai parole io senta, Ch'offenda te, che te di vita io privi? Io, ch'amo il viver mio perchè tu vivi.

Dico che non è perfecta questa arra: cioè che l'anima che la gusta non ha ancora la perfeczione che non senta le pene in e in altrui. In , per l'offesa che fa a me per la legge perversa che è legata nelle membra sue quando vuole impugnare contra lo spirito: in altrui, per l'offesa del proximo.

Scherza e salta e pigliati sollazzo or, Pilastrin, ché di troppa dolcezza par che ti senta andar tutto in condime. Oh! Ve' che starò, un tratto, un giorno allegro! ché è giá quindici che sono stato come le donne quando han le lor cose, fortuna ladra! CRISAULO. E che debbo dire io? ch'in duo sol giorni era giá fatto tale ch'ora mi pare uscir di sepultura e tornar vivo.

La sua testa dolente soccombeva un'altra volta sotto il peso di queste domande, poi la febbre la scrollava: un sudore caldo le invischiava la camicia sulla pelle, mettendole come una gomma sulle labbra. Era sfinita. Il vecchio se ne accorse. Datemi una mano che vi senta il polso: so che non avete voluto chiamare il medico. Non lo voglio. Ma tese la mano sinistra fuori del lenzuolo.

C'è nessuno che senta, che si commuova? E andai all'uscio e premetti il campanello, e feci cadere la banderuola. Che volete? Sentite come piange quel ragazzo! Badate ai fatti vostri! La «pulce» è una visita improvvisa. È avvenuta a me nelle carceri di Bologna. A Bologna nessuno entra nella cella. Chi fa la pulizia sono i detenuti incaricati dei servigi domestici.

Parola Del Giorno

trascini

Altri Alla Ricerca