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Un grave dovere mi chiama in continente; epperò innanzi lasciare... forse per l'ultima volta... questa patria mia, volli abbracciarvi, vedervi... affidarvi un incarico. Sedete, Polo.

Sedete, dobbiamo parlare, disse a bassa voce. Il suo volto era diventato più freddo.

Un affare di somma importanza, rispose con dolcezza il cavaliere di Malta; ma voi mi sembrate agitata.... Di grazia, signora, tranquillatevi.... Nulla devo dirvi di male; anzi.... Ebbene, sedete, cavaliere, mormorò Gabriella, sedete. Il conte di San Giorgio obbedì, dopo aver pregato la giovane donna a sedere la prima. Parlate, disse allora Gabriella. Nessuno può udirci? Nessuno. Perchè?

"Gliela racconterò," rispose la Falsa-Testuggine con voce profonda e sepolcrale. "Sedete, e non dite una parola sin che io abbia terminato." E sedettero, e per qualche minuto, niuno fiatò. Intanto Alice osservò fra , "Non so come mai terminer

In fine, ella si ritrasse e Manfredo la seguì. Sedete! fu la prima parola ch'essa, tutta tremante, pronunciò. Manfredo si assise di fatto, ma non parlò ancora. I suoi occhi erano fisi nella contemplazione della Ginevra; non ci poteva essere cosa più attraente della vaga e svelta figura di quella giovane donna, linee più care di quel volto impallidito dai lunghi affanni,... La bellezza della duchessa Elena era senza dubbio più perfetta; ma quella perfezione, essendo la sede stessa della volutt

Trattateci però come cacciatori, che ne saremo contenti, e sapremo ricompensare la vostra cortese accoglienza. Sedete dunquerispose un altro. «Giacomo, metti legna sul fuoco: mi pare che l'arrosto sia all'ordine. D

Ah, meglio così! soggiunse questi rabbonito, Dicevamo dunque... cioè, no, ero per dirvi che sono molto contento di vedervi in buona salute. Me lo dice il vostro naso, che è sempre di un amabil colore. A voi certo piace il vin buono. Ma sedete, perdinci; quella è la panca; e adesso si metter

Ieri sera, caro marchese, ho fatta la conoscenza di questo illustre vostro compatriotta, del quale ho sentito a magnificare tanto l'ingegno, e mi chiamo fortunatissima. Così desidero veniate da me sovente ambidue, e spero che ci faremo buonissima compagnia. Sedete qui, intanto; e voi, messere, se pure non v'annoia. Ho a dirvi assai cose, marchese; sedete.