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Aggiornato: 5 giugno 2025


Veggendoci calar, ciascun ristette, e de la schiera tre si dipartiro con archi e asticciuole prima elette; e l'un grido` da lungi: <<A qual martiro venite voi che scendete la costa? Ditel costinci; se non, l'arco tiro>>. Lo mio maestro disse: <<La risposta farem noi a Chiron costa` di presso: mal fu la voglia tua sempre si` tosta>>.

Tal destra ecco a lor tendersi! ed è quella D'una mortal, che, siccom'angiol monda, Pur contro al suo decoro non appella L'inchinarsi a infelice vagabonda, L'udirla con dolcezza di sorella, L'aprirle un tetto ove il suo pianto asconda. D'afflitte ed oltraggiate a molta schiera Quel pio rifugio è di virtù carriera.

Giunse fra le file quando Girani rifiutava la benda, e per gli spazj che si aprono fra schiera e schiera vederlo e volare a lui fu un punto solo, sicchè niuno se ne avvide o potè impedirla.

e più d’onore ancora assai mi fenno, ch’e’ mi fecer de la loro schiera, ch’io fui sesto tra cotanto senno. Così andammo infino a la lumera, parlando cose che ’l tacere è bello, com’ era ’l parlar col

E come li stornei ne portan l’ali nel freddo tempo, a schiera larga e piena, così quel fiato li spiriti mali di qua, di l

Una schiera di ufficiali a cavallo ci viene incontro di galoppo, saluta, si divide in due e s'unisce alla scorta.

Dietro i cavalli, e dietro l'altra schiera dei personaggi della corte, si stendevano due file lunghissime di guardie dell'Imperatore, vestite di bianco.

cotali uscir de la schiera ov'e` Dido, a noi venendo per l'aere maligno, si` forte fu l'affettuoso grido. <<O animal grazioso e benigno che visitando vai per l'aere perso noi che tignemmo il mondo di sanguigno, se fosse amico il re de l'universo, noi pregheremmo lui de la tua pace, poi c'hai pieta` del nostro mal perverso.

come schiera d’ape che s’infiora una fïata e una si ritorna l

Dunque la pace, l'ozio e la carriera de' libri nuovi, fuor d'ogni confine non sol de' paladini avean la schiera corrotta, ma le genti parigine: dal re Carlo sin quasi al mulattiere, lascivo era e goloso e poltroniere. Lecita in chi poteva usar la forza era la truffa, era la ruberia. Ogni peccato avea buona la scorza, e con nuove ragion si ricopria.

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