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Aggiornato: 30 aprile 2025


E la preziosa mèsse era riposta in un elegante scatolino, nel quale andavano a riposarle in compagnia i fiorellini furtivamente dati da lei in un giro di mazurca, i guanti felicissimi che l'avevano toccata, le foglie secche della robinia sotto la quale essa era stata un giorno seduta; un tesoro, a farvela breve, un tesoro che non avreste barattato con tutte le ricchezze dei Rotschild.

Questo va inteso per que' tempi; che, veramente, più tardi la divozione andava scemando per gradi; più raramente il nodo era disfatto; più raramente aperto lo scatolino elegante; poi dimenticato del tutto in un angolo del conscio cassetto, dove talvolta rovistando per altre ragioni, appariva improvviso ai vostri occhi; e allora vi facesse sospirare, o sorridere, vi tornava giovani un tratto, e.... e.... che serve tacerlo? non ardivate darlo alle fiamme.

Lo trovarono insieme, questo nome. Nelle sere di estate, presso la terrazza carica di gelsomini odoranti, essi avevano letto l'una accanto all'altro, con le teste che si toccavano, il libro di Pierre Loti: Japoneries d'automne. Era anche un ufficiale di marina, lo scrittore, e aveva lasciato nella patria delle persone care, eppure aveva amato il paese delle donne piccoline, degli uomini gialletti e delle casette che chiudono e si aprono come uno scatolino di domino. E il libro era anche così triste, poichè le due nostalgie vi formavano un insieme di tristezza; e Luisa e Paolo, talvolta, si fermavano, guardandosi, colpiti dalla medesima malinconia. Si amavano un poco, ambedue: ma non lo dicevano e ciò sembrava loro anche più delizioso, in quella libert

»Il marchese le voleva bene come ad una figliuola; la faceva tenere come in uno scatolino. dentro alla bambagia: avesse desiderato delle cose, egli non le raccomandava che di chiederle. Preveniva tutti i suoi capricci, anche quelli che non aveva.

Con un gesto vivace l'estrasse. Era una vecchia pistola a due canne, ed egli riconobbe subito la solita arma di guardia di suo padre. L'esaminò a lungo; era ancora in discreto stato; cercando bene, trovò pure in un angolo della cassapanca lo scatolino delle cariche. Drollino non pensò a rimettere in ordine i panni.

A venti passi dalla tenda, scesero dai loro cavalli bardati di tutti i colori dell'iride, e si slanciarono verso di noi gridando tutti insieme: Benvenuti! Benvenuti! Benvenuti! Il governatore era un giovane di fisonomia dolce, d'occhi neri, di barba nerissima; tutti gli altri, uomini tra i quaranta e i cinquanta, d'alta statura, barbuti, vestiti di bianco, lindi, profumati, che parevano usciti da uno scatolino. Strinsero le mani a tutti, girando intorno alla tavola a passo di contraddanza e sorridendo graziosamente, e poi si radunarono daccapo dietro al Governatore. Uno d'essi, vedendo per terra un briciolo di pane, lo raccolse e lo rimise sulla tavola dicendo alcune parole che significavano probabilmente: Scusate: il Corano condanna il disperdimento del pane: io faccio il mio dovere di buon Mussulmano. Il Governatore offerse a tutti l'ospitalit

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