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"Non più fede e non più amore: la morte." Eh, no, povera creatura! Dio non c'entra. Dio, quando vuol fare e fa spesso, anzi sempre da artista, non fa mai le cose a mezzo; e le sue creature soffrono e fanno soffrire, , come il tuo Paolo e il tuo Don Saverio, ma sono creature di carne e di ossa, come Don Saverio e Paolo non sono riusciti a divenire compiutamente.

Il principio era questo: Saverio, all’armi, all’armi, ecco rimbomba L’italo ciel degli oricalchi al suono; E l’empio Gallo al buon Fernando il trono Stolto minaccia, a tal che mugghia e romba¹⁹⁵. ¹⁹⁵ In Palermo, Adorno, MDCCXCVI. È nella raccolta del Principe di Trabia: Miscellanee diverse di Sicilia, v. 9 e 10; e nel Diario ined. del Villabianca, a. 1796.

La contessa, coi modi più garbati, mi chiedeva la mano di Giuseppina pel conte Saverio suo figlio.

Dopo ricevuta la lettera della contessa, e udita la narrazione di mia figlia, andai io stesso a liberare Saverio dalla sua prigione, e gli apersi le porte di casa. Mia moglie e mia suocera lo accolsero come un figlio. Egli non ebbe parimente a lodarsi di Bitto, che lo ricevette come un ladro, abbaiando furiosamente, e minacciandolo se avesse osato avanzare. L'intervento della promessa sposa calmò i furori del cane, che anche questa volta dovette rassegnarsi alla volont

Amici lo zio Saverio ne aveva, si sarebbero dati attorno e il nipote arciprete gliel'avrebbero fatto fare: si strappava un'anima dalle granfie del diavolo, e un vero regalo si faceva al paese, poichè, via.... fatta eccezione di quelle.... monellerie, era dei Rizzotto, buona gente di padre in figlio.

Avete udito, don Saverio? Sicchè, ditegli che stia tranquillo.... E, per carit

Ciò lo zio Saverio non si stancava mai dal ripetere a quel monello del nipote, che una sua figliuola, morendo, gli aveva lasciato sulle braccia e corroborava tali parole con degli esempi che n'aveva piena la testa, e che raccontava con quella commovente ingenuit

Giovannino, rispose volgendosi all'usciere, conduci qua don Saverio; digli che... Spicciatevi, interruppe il maggiore. Va, figliuolo, digli che venga subito. Signori illustri, io ho servito la patria, mi spetta la giubilazione con paga intera. Lor signori non vorranno cacciarmi sulla strada con sette figli. Evviva sempre Garibaldi!

Peccato che la memoria di lui... Tant'è la sua riputazione rimase macchiata. Macchiata! sciagurato sgherro borbonico, proruppe Salomone colle pugna chiuse. Macchiata, eccellenza, proseguì il segretario in atteggiamento supplichevole e con aria ingenua, dalle calunnie del governo di Ferdinando II. Perla d'uomo Romeo! Posso attestarne, perchè fui suo carceriere in altri tempi... Ecco don Saverio!

Un altro pregevol monumento per Giovanni di Procida ha trovato il mio concittadino Francesco Saverio Cavallari, egregio artista, zelante e infaticabile nel ricercare, abilissimo nel delineare, e intelligente nello illustrare gli antichi monumenti d'arte, non solo per tutta la Sicilia, ma in parte della terraferma italiana.