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Aggiornato: 13 ottobre 2025


Bianca soccombeva quasi all'inquietudine ed alla stanchezza. Il conte e Santa-Fè andavano incoraggiandola, allorchè distinsero una torre dalla parte ov'erasi veduto il lume. Villefort, alla di lei situazione ed a qualche altra circostanza, non dubitò più non fosse una torre d'osservazione, e persuaso che il lume venisse di l

Lo chiamò per nome, e gridò aiuto; qualcuno s'avvicina, un uomo entra: non era il conte; ma qual fu la di lei sorpresa, quando, supplicandolo di soccorrere Santa-Fè, riconobbe Lodovico!

Bianca, che ascoltava tal diverbio con orribile ambascia, non potè sentir più nulla, perchè coloro si parlarono sottovoce. La speranza di salvare il padre, Santa-Fè e tutto il seguito, se poteva raggiungerli subito, le somministrò all'improvviso forza novella, e si diresse di volo verso il corridoio. Il terrore e l'oscurit

Il conte, lasciando cadere la spada, la strinse al seno con indicibil trasporto di gioia e stupore: le domandò di Santa-Fè, e lo vide per terra dando qualche segno di vita. Lodovico tornò di a poco ben provvisto d'acqua e di acquavite; gli applicò l'una alla bocca e l'altra alle tempie, e Bianca lo vide finalmente aprir gli occhi, domandando subito di lei.

Il signor conte, allarmato per l'assenza della figlia, domandò dove fosse. I banditi non lo soddisfecero. Il mio padrone e Santa-Fè divennero furiosi. Pensando allora ch'era tempo di mostrarci, ci lanciammo nella stanza ov'era preparata la cena, gridando: Tradimento! Signor conte difendetevi.

L'arrivo del cavaliere di Santa-Fè, guarito dalle sue ferite, finì di spargere il brio e l'allegrezza in tutti gli abitanti del castello. Il povero Dupont volle scansar di gettare, colla sua presenza, qualche ombra di tristezza su tutta quella felice comitiva. Appena fu certo che Valancourt non era indegno di Emilia, pensò sul serio a guarire dalla sua passione, e partì. La di lui condotta, ben compresa dalla fanciulla, le ispirò piet

Non tardò molto a riconoscere, in un corpo steso sul pavimento, Santa-Fè pallido e sfigurato, che non poteva parlare. Aveva gli occhi chiusi, ed una delle sue mani, ch'ella prese nell'ambascia della disperazione, era bagnata di freddo sudore.

Bianca sorrise con timidezza, e non voleva accettarla, ma suo padre la prevenne prendendo egli stesso il bicchiere. Santa-Fè, seduto vicino a lei, stringendole la mano, la incoraggi con un'occhiata; ma ella occupavasi d'un uomo che taciturno vicino al fuoco, fissava costantemente Santa-Fè.

Enrico, il giovine Santa-Fè, Bianca ed Emilia avevano tutti bella voce, ed il gusto suppliva alla mancanza del metodo. Parecchi suonatori di corni e strumenti a fiato, posti nel bosco, rispondevano con soavi armonie a quella che partiva dal casino.

Nell'intervallo, il conte di Villefort e Bianca avevano passato quindici giorni nel castello del barone di Santa-Fè. Avevan fatte molte gite ne' Pirenei ed ammiratene le bellezze.

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