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Osservò il duca, dopo la partenza del dottore, e lo vide accomodare due giuochi di carte, poi esercitarsi a cacciarseli in tasca e cavarneli fuori, come un giuocatore di bossoli. Questa rivelazione fu per il principe di Lavandall uno spiracolo di luce. Preparò il tranello in casa: ed i due signori russi furono suoi complici.

Il clamoroso successo dei romanzi russi non è provenuto soltanto dai concetti di crisi di coscienza, di lotte dell'anima, o dalle speciali visioni della razza dei loro autori, ma dal rigoroso metodo di osservazione e dalla straordinaria sincerit

Per contro, lo czar era inesorabile. Fin dall'estate del 1830 aveva proibito ai russi l'aria appestata della Francia, e non passò anno che egli all'odiato re borghese non desse una prova di quella rudezza destituita di qualunque riguardo, che in quei tempi in cui la potenza russa era al colmo, era ammirata dai nostri piccoli re come una geniale forza di carattere.

Io vado a dare un'occhiata ai balli russi. Prendiamo un taxi; sapete che non posso camminare. Puppi! gridò Gioconda, piantandosi sul marciapiede. Non cominciamo! Se volete essere il pap

È un'opera che s'impone fin dalle prime pagine; chi non si contenta di leggere superficialmente ma leggendo studia, vi scorge profusi tesori d'ingegno. Come fu notato da altri, la Sperani, slava di origine, deriva in parte dai romanzieri russi; ricordai questo nel leggere lo splendido studio su Dostoevsky che il Depanis pubblicò nella Gazzetta Letteraria, l

E passi per l'Ibsen, passi pei romanzieri russi! Nell'uno e negli altri il concetto ha preso vera forma; l'uno e gli altri hanno creato persone vive della loro nazione, del lor tempo. Il cosmopolitismo va più in l

Don Giovanni troppo ignorante per aver letto il Trionfo della Santa Sede, e stimare in lui il teologo, era troppo buon cittadino per non disapprovare il pessimo sovrano; ma quando per propiziarsi lo czar il papa riprovò i Polacchi morenti con disperato eroismo contro i Russi, Don Giovanni fu quasi per trascendere.

Sui tavolini, sui divani, s'ammucchiavano i libri rilegati o sciolti, una collezione di romanzi, da Walter Scott agli ultimi autori russi, che Roberta leggeva senza posa e senza scelta, fino ad averne l'emicrania.

Aspettando, il Ferpierre non poteva occuparsi di altro che del dramma misterioso e dei suoi attori. Dopo aver conosciuto la vita dei due Russi egli non negava i lati buoni di quelle anime, ma la bont

La Sperani non è stilista: scrive netto, reciso, sincero, con una forza d'espressione rara tra noi italiani, e non ha altra preoccupazione che di render chiaro il suo pensiero profondo, fermo, preciso. E questa preoccupazione sua mi ricorda Stendhal, Duranty ed i romanzieri russi, a' quali amo riavvicinare la scrittrice nostra.