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Il Rubieri s'era lasciato andare a firmare un atto di donazione alla figlia Leopoldina, nel caso che avesse mancato alla promessa di sposarla. Una bagatella di venti mila fiorini in testa al nascituro.

Mentre l'Aldo diceva questa frase Enrico gli passava rasente e la udiva. La Elisa non guardò in viso al conte. Finse di essere tutta intenta a quello che le diceva Rubieri. Il conte passò fingendo di non udire le parole di costui. La Elisa ne fu piccata in modo che raddoppiò i graziosi atteggiamenti in faccia allo scultore, e la più glaciale indifferenza pel suo adorato.

L'uomo adatto, del resto non tardò a presentarglisi sotto la miglior luce del mondo. Era Aldo Rubieri che s'era fatto un bel nome e una bella sostanza, e che quantunque artista, parve al babbo un modello di uomo serio e un marito esemplare.

S'accomodino disse donna Eugenia. Noi essere venuti ripigliò la Leopoldina per scongiurare una sventura in questa casa. Noi avere saputo sua figlia essere promessa sposa al signor scultore Aldo Rubieri, non è vero? La signora Eugenia inarcò le sopracciglia e non rispose subito. "Cosa mai possono entrarci costoro nei fatti nostri?" pensò.

Il Rubieri fin dal primo giorno s'era avvezzo a non subire il fascino sensuale di Nan

Dal canto suo, la dilettante di nudo, calzate sui piedini le pianelle, se ne andò a vestirsi dietro certi arazzi che formavano in un angolo l'appartamentino per le modelle. Che cosa veniva a fare da Rubieri il conte sindaco? Chi era il conte sindaco?

Don Ignazio si gettò sul cordone di un campanello e al servo che comparve sulla soglia dell'uscio disse: La signora è levata? Donna Eugenia... sissignore. Ditele che venga giù subito, che c'è qui il signor Rubieri. Poi voltosi a questi: Ella è ben certa che sia proprio partito con lei? Certissimo. Essa ha nome Nan

Guardò l'austriaco con una inenarrabile occhiata di compatimento, e disse: Conoscete forse mein herr, il grande scultore Aldo Rubieri? Se lo conosciamo? Altro che! rispose l'Austriaco, guardando a sua figlia che si fe' un poco ciliegia, e che sorrise misteriosamente.

So che madama Monrichard è una invenzione, so che non sei partita da Milano, so che non sei tornata a casa ieri sera col marito di questa tua pretesa amica, so insomma che Aldo Rubieri sta con te tutte le notti, mentre tu mi fai soffrire per comparire onesta e per riuscir a sposarmi. Se tutto questo che hai detto fosse un amasso di menzogne e di calunnie? disse Nan

Era la prima volta che a Rubieri succedesse di veder una cosa simile. Enrico, salutata la madre e il notaio, venne a stringer la mano a Elisa e ad Aldo Rubieri. Buona sera, Enrico disse la Elisa sorridente disinvolta. Poi senz'altro si volse a parlare di nuovo allo scultore, che nel frattempo aveva corrisposto alla stretta di mano di Enrico.