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Aggiornato: 4 giugno 2025
Ella s'avanza, arcana creatura, Dell'ideai col vero unione estrema, Anima che traspar dalla figura E il corpo strema. Ed in mezzo al silenzio uno strumento Nuovo risuona per la vasta sala... È la sua voce musical, portento Ch'alta dolcezza esala. Le rime echeggian nuove ed ecco i vieti Ritmi ne sembra udir la prima volta; Quelli accenti di f
A lui, che in Aspromonte pugnava fra i pallidi insorti, tu canti ancor: «Si scopron le tombe, si levano i morti....»: quando s’addensan l’ombre de’ plumbei tramonti pei cieli, tu arridi a lui con l’inno fedel di Goffredo Mameli. Amo i tuoi stanchi ritmi, che sanno a la povera gente portare un soffio, un raggio di queta gaiezza ridente;
E quelle melodie, essa le udiva tutto il giorno ronzare e mormorare e cantare nelle orecchie, finchè, per liberarsene, le fece imprigionare sulla carta da Bemolle. Tutto ciò ch'essa udiva si svolgeva in canti, si scioglieva in armonie, si divideva in ritmi. Le rime di «Mother Goose» furono tutte messe in musica.
8. Invitiamo dunque i giovani musicisti geniali e audaci ad osservare con attenzione continua tutti i rumori, per comprendere i varî ritmi che li compongono, il loro tono principale e quelli secondari. Paragonando poi i timbri varî dei rumori ai timbri dei suoni, si convinceranno di quanto i primi sono più numerosi dei secondi. Questo ci dar
di quell’infanzia saran nostra vita: per essa tu ritornerai bambino, io sarò come pianta rifiorita. Troverò nuovi ritmi e nuovi canti che a onde a onde sgorgheran dal cuore, i suoi sonni a cullare e i lunghi pianti; e tu starai, devoto, ad ascoltare quel che ogni essenza di bellezza aduna: d’un bimbo il blando e placido sognare, e una mamma che canta su la cuna. RIC
Ma la vinta or sei tu, che de la morte senti, a trent’anni, il brivido ne l’ossa, e ben altro aspettavi da la rossa tua giovinezza così salda e forte!... Tutto dunque fu vano?... e così fugge oscuramente dal tuo cor la vita, dal cerebro il fervore de i ritmi, come sabbia fra le dita?... Ah, niun guarisce il mal che ti distrugge!... .... Pur de le sacre tue viscere il fiore, la bimba del tuo amore torna da i boschi, carica di rose. Essa che porta la divina fiamma del sogno tuo ne gli occhi, lascia cader le rose a’ tuoi ginocchi, e dice, e par che l’anima trabocchi ne la sua voce: Perchè piangi, mamma?...
Parola Del Giorno
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