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Aggiornato: 1 giugno 2025


Tali le ansie, i dubbî, i desiderî. A sopracarico di questi, nella mente vulcanizzata del visconte si introducevano scrupoli e paure agghiaccianti. Non era imprudenza e sacrilegio uscire nella strada in abito da prete, ingannando la buona fede di un uomo presso a morire, e ponendosi nella situazione di dover volgere in parodia gli augustissimi riti del sacramento?

Pare da ciò che presso gl'indiani i divertimenti teatrali fossero, come presso i greci, una specie di riti sacri. Si è tradotta la benedizione non come un tratto di poesia da poter fare effetto in Italia, ma come una bizzarra curiositá. Ne' greci e ne' latini vi ha pur molte e molte particolaritá che per noi sono insipide, appunto come la benedizione del bramino.

o sono uomini che, cristiani non iscritti a chiese, riconoscono e apprezzano nel Cristo e nel cristianesimo, considerato nelle sue direzioni e credenze fondamentali e nei valori di vita religiosa che esso ha esaltato, una interpretazione dell'esistenza umana e del mistero delle cose la quale, se non può essere definita per essi in formule e riti precisi, è ricca pur sempre di un significato e di un contenuto vitali ed esige l'adesione dello spirito;

Dite ai Liberi Muratori di rinunziare ai loro simbolici riti, che rammentano i Templarii da una parte, e le compagnie artigiane medievali dall'altra, e vi diranno che appunto in quei riti è la forza loro, perchè c'è la poesia del loro istituto. Che più? Un amico mio ha giurato fede alle staffe, fermate in fondo ai calzoni, perchè questi non salgano su.

Poichè tutti ci trovammo impancati sui morbidi cuscini del cocchio, Spugna-di-senno riprese la parola: Per uniformarsi scrupolosamente ai riti nuziali imposti dal nostro codice, è d'uopo che i novelli conjugi, compiuto l'atto di iscrizione al palazzo di citt

Tant'è, ciò che in Francia sarebbe uno sgarbo villano, qui forse è cortesia fiorita. Ecco come la buona creanza, cambiando clima, cambia i suoi riti esteriori. Ma, a dir vero, mi restano alcuni dubbi ancora sulla spiegazione di questo fenomeno morale. Ve ne sarò gratissimo. Milano, il 16 settembre 1818. Vostro umilissimo servitore I. |D'Andely|.

«E chi ha fatto il carro lo può disfare. Tutto varia in questo mondo, riti, lingue, costumi, cielo e terra, e non dovr

V'erano viaggiatori italiani, illustri cavalier ne' lor paesi, con ricche vesti e anella sulle mani, derisi assai da' paladin francesi, perch'erano, diceano, grossolani, superstiziosi e non ben atei resi, che le chiese ed i riti rispettavano e il venerdí capponi non mangiavano.

Le altezze sublimi del suo spirito non lo avevano ancora portato su quella vetta dove l'universo scompare, dove senza pompa e senza riti si compie nel mistero della natura l'olocausto di un essere a un altro essere. Egli che aveva creduto di vincermi in un amore piccolo e volgare non sapeva di quale fiamma ardevo io. Non sapeva, non sapeva, Lui che sapeva pure tanto della vita!

S'odono di dentro voci di lamento, perché sieno interrotti i riti degli eremiti. I seguaci di Dushmanta, coi cavalli, cogli elefanti, col traino, con tutta la caccia, hanno invaso il bosco sacro. Dushmanta n'è dolente. Le donne, sbigottite dal frastuono de' sopravegnenti, s'inchinano a lui e muovono verso la capanna degli eremiti.

Parola Del Giorno

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