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Aggiornato: 1 giugno 2025
Da quella vedetta una bolgia ampia di neve le si parava dinanzi, e non altro! Un gran vallone formatovi da tre montagne, strette in tal modo, che alle falde non davano adito che al passaggio di un fiume, e solo a settentrione aperte un po’ più, era questo tutto il suo orizzonte! Quando poi accadeva che la neve ghiacciasse, allora sì che dovunque era solitudine e ombra di morte da sentirsi stringere il cuore! Interrotto allora ogni umano consorzio! Chi infatti, come in altre stagioni, si sarebbe attentato a salirvi? A porsi in via lassù, il certo pericolo di scivolare e cader giù nel burrone, ed esser sepolti fra le volute di neve che si staccasser dall’alto, meno estremi casi, da Pavana o da altri paesetti d’in basso v’allontanava ciascuno. Essa poi nell’inverno nemmeno v’avesse udito il consueto fragore monotono del sottoposto torrente! Questo pure co’ molti rii che lo alimentano era arrestato dal gelo! Nell’altre stagioni v’udiva almeno il cantar degli uccelli, il suono di qualche zampogna, o la prolungata cantilena de’ rispetti che si alternavano da un poggio all’altro le giovani pecoraie. Adesso non le giungeva alle orecchie che uno squillo di tromba per l’appello de’ militi, o il rintocco d’una campana pe’ sacri riti. Pochi abitatori rimanevano nella terra in quella stagione; costretti a condursi per le maremme a guadagnar di che vivere. Gli uccelli stessi erano spariti da que’ dintorni, perchè quando è tempo di neve volano al basso per cercar d’alimento. Aggiungi un castello, per quanto ampio, tutto però per milizie, e non punto provvisto d’alcuno degli agi della citt
Ma chi giudica del valore dei segni e dei riti religiosi da ciò che essi contengono di religiosit
E questa religione ha i suoi precedenti storici in molte superstizioni brutali delle religioni antiche; nei cui riti si cercava di esprimere, con grossolana confusione, l'adorazione della vita fisica e della natura; p. es., nella prostituzione sacra e nei culti dionisiaci.
Ma esse coscienze sono poi associate; associate da un'altra serie di fatti spirituali che potremmo dire secondari e riflessi, i quali vengono in rilievo esaminando la formazione storica e la costituzione delle singole Chiese. Essi sono una tradizione comune, dei riti e dei simboli; sono i rapporti pratici di fraternit
²³⁷ Neumann, 213. Ma, anche nei riguardi del culto e dei sacrifizi, i Cristiani si distaccano dagli Ebrei non meno che dai Greci. Infatti, secondo Giuliano, Mosè stabilisce nel Levitico una procedura di sacrifizî che per nulla si distingue da quella dei sacrifizî greci. E, se anche fosse esatto, ciò che Giuliano afferma non essere, che gli Ebrei più non sacrificano, ciò dipenderebbe solo dalla circostanza che non esiste più il tempio di Gerusalemme, che era il luogo dove solo potevano compiersi i riti solenni. Ma i Cristiani, che non hanno questa obbligazione di colleganza fra il rito ed una sede determinata, non hanno ragione alcuna di non compiere le cerimonie prescritte. Il vero è che gli Ebrei, salvo il principio dell’unicit
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