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Dopo che mi deve la sua fortuna, la sua posizione, una delle "prime posizioni" di Milano! Pietro Laner, quando lesse il suo nome sul manifesto della "Cisalpina" si sentì stringere il cuore, prevedendo nuovi guai. Era il primo giorno che usciva di casa per rinfrancarsi un po' sulle gambe.

Ma la fortuna d'Italia preparava ad due sconosciuti una via più sicura. Enrico Sequi, giovane ingegnere preposto alla direzione di alcuni lavori stradali che si compievano in vicinanza di Vaiano, vicino villaggio posto sulla destra del Bisenzio, si incamminava verso il monte cacciando. Pervenne così al Molino di Cerbaia, a quattro chilometri dal paese, ed erano circa le ore 8 di mattina. Pispola col fare ciarliero del campagnuolo semplice e rozzo gli raccontò che un'ora avanti si erano presentati al Molino due forestieri, i quali avevano chiesto di rinfrancarsi, e di proseguire la strada per Pistoia; intanto erano a tavola, e venivano preparati i cavalli secondo il desiderio loro; concluse invitando il Sequi a fare compagnia agli ospiti. Questi, sorpreso dalla novit

In quel frattempo, si ammalò la serva di don Giuseppe, e se ne andò al suo paese a rinfrancarsi, ma poi non tornò più a Crodarossa, don Giuseppe si prese altre donne. La signora Angelica e la signora Rosina omai facevano tutto loro alla Canonica, come prima, quando c'era il povero don Giacomo, e alla casa nuova, non ci andavano più altro che la sera, per dormire.

Alle 2, il padre Piombini, salì nella sua cellula per rinfrancarsi, e poscia discendere al refettorio per desinare. I gesuiti si trattano signorilmente: un'eccellente minestra, quattro piatti, delle leccornie di pasticceria, un copioso e vario dessert, una bottiglia di vino squisito... cucina delicata, pranzo da gentiluomini. Il padre Piombini mangiò con appetito.

Senza aver sostenuto fatiche di corpo, e perciò senza un pressante bisogno di rinfrancarsi, rompendo la monotonia della vita cittadina forse perduta, i nobili cercavano nella campagna semestrali ricreazioni. Con le sue agiatezze e coi suoi ozî beati la campagna non era se non la continuazione della citt

S'invocava dovunque la giustizia del Generale francese. Napoleone comprese che quest'era un'opportunissima occasione per rinfrancarsi la simpatia degl'italiani. S'egli venne accolto in Milano colle acclamazioni d'un liberatore, alcune citt

Oraziu solo, poi Anna e Saru (rimasto solo tentenna il capo con laido ghigno di amara soddisfazione e di acre veleno; poi si accosta pian piano alla finestra e l'apre, per respirare l'aria del mattino ormai chiaro. La beve a pieni polmoni, passandosi la mano sulla fronte e sui capelli, come per rinfrancarsi al refrigerio della frescura mattinale). Ah, bella jurnata ha' a essiri, chista, ppi mia!... (sospira di soddisfazione, poi si sporge a guardare sulla strada e, poco dopo, arretra istintivamente, turbato, si frega le mani, come non vedesse l'ora di venire alla prova, si accosta all'uscio e, come se parlasse ad Anna). Allucc

Mario, a sentire o a leggere queste parole, impallidiva, sorrideva un poco e non rispondeva verbo, Continuava a lavorare per giornate intiere, arso da una interna febbre, buttando giù senza correggere, passando da un genere all'altro senza intervallo, rubando i quarti d'ora per rinfrancarsi nella lettura, permettendosi di passeggiare solo quando ricercava l'ispirazione, proibendosi qualunque distrazione. Seguitò a prodigarsi nelle gazzette, nelle riviste dove lo chiamavano, dove gli corrispondevano una ricompensa, non rifiutando mai il lavoro, senza tregua, senza riposo. Era una meraviglia la versatilit