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Aggiornato: 8 luglio 2025


A quanto mi si raccontò, Uguccione Della Fagiuola era divenuto una iena, Lucchino Visconti un serpente a sonagli ed Ugolino Gonzaga si trovava trasformato in domatore di belve feroci, le quali avevano ridotto lo studio del dottore in una gabbia; l'organista voleva battere il tempo sulla testa del medico, e questi voleva cavar sangue per forza all'avversario.

I forestieri «non poterono fare a meno di confessare che la veduta di tal ridotto fu sorprendente, a segno che in tutto il mondo non può darsi l’eguale». Lo afferma il Villabianca, che non uscì mai dalla Sicilia, e non abbiam modo di controllare i giudizî ch’egli raccolse dagli stranieri residenti allora a Palermo.

Don Omobono non aveva petto da resistere a tanta furia, e conobbe che innanzi a quella tempesta, era forza ripiegare le vele. Si ricacciò in testa il cappellaccio, ch'era ridotto in uno stato da non dire, e infilò la porta borbottando fra i denti.

Aveva fatte delle perdite grosse al giuoco, e s'era ridotto in quella camera da venticinque lire al mese, dopo d'aver venduto a poco a poco tutto ciò che teneva di bello e di ricco nel suo antico quartierino da scapolo agiato.

I monelli, a forza di tirargli la coda, l'avevano ridotto in quello stato. Non mi riesce di farlo suppurare per quanti impiastri ci metta, disse l'ortolano impensierito dalla paura di perdere la bestia. Bisogna tagliarlo, suggerì l'allevatore di maiali. Sie? Chiamare il veterinario, che mi prender

Tra la lotta malsana dei piaceri, In quella gara delle immonde brame, Null'altro egli sentiva che la fame E non avea ne sensi pensieri. Gli diedi una moneta e domandai Più con lo sguardo assai che con un motto Come si fosse in tal stato ridotto, Per qual sequela di sventure e guai.

Bersagliato notte e giorno da Villa Corsini, tormentato senza posa dalle carabine dei famosi Cacciatori d'Africa, ridotto in frantumi in gran parte l'edificio che gli serviva di asilo e di rocca, nulla valeva a scrollare la sua impassibile fermezza.

Lotta a corpo a corpo! Ma che lotta, con un nemico invisibile, con cui non si sapeva precisamente mai chi aveva vinto o chi era rimasto sconfitto? Si rassegnava a vivere solo, come un cane, lontano da tutti. Eh, cavaliere? Non vi si vede più! Che avete? Non state bene?... Dio, come siete ridotto! Beato voi, che siete un ignorante! rispondeva l'infelice. Ah!... La solita storia dei microbi!

AP. Tu hai ridotto benissimo ogni cosa, ma, o buona Strega, hai morti ancora tu dei fanciulli? ST. Assai. AP. Col coltello, o col bastone? ST. Con l'ago, e con le labbra. AP. In che modo?

Come chi soggiaccia alle visioni d'un sogno pauroso, e, quasi sapendo di sognare, si sforzi con moto istintivo a liberarsi dalle strette dell'incubo, la marchesa di Priamar tentò sottrarsi a quella foga crescente del suo assalitore, e in uno sforzo supremo balzando in piedi, corse al lato opposto del ridotto, dove rimase, ritta, ansante e lo sguardo smarrito.

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