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Aggiornato: 21 giugno 2025
In tutte parti impera e quivi regge; quivi è la sua citt
In tutte parti impera», comandando, «e quivi», nel cielo empireo, «regge: Quivi è la sua cittá», nel cielo, «e l'alto seggio», reale. «O felice colui, cui quivi elegge!», per abitatore di quello, come i beati sono.
Il capocomico. Veniamo al fatto, veniamo al fatto, signori miei! Queste son discussioni! Il padre. Ecco, sissignore! Ma un fatto è come un sacco: vuoto, non si regge. Perché si regga, bisogna prima farci entrar dentro la ragione e i sentimenti che lo han determinato. Io non potevo sapere che, morto l
Gente pacata vuol essere, e, se lo Stato è un carro, ringraziamo il cielo che ha fatto nascere i buoi. Veramente.... interruppe Ariberti. Ah sì, capisco; disse l'altro sollecito; il paragone non regge. Non si nasce buoi, ma è vero altresì che non si nasce uomini politici. Bisogna, diventarlo. Ed è ella disposto a diventar uomo politico? Con questi esempi, a me pare di no.
Ahi! miracoli vani! E che mai giova Disperato valor, cui manchi il forte Senno, che le falangi ordina, e a prova Le guida e regge a dominar la sorte? Gi
Per ora taccio del Vascello, ci tornerò in breve; intanto si sappia che il Medici lo difende sempre, e che i Francesi sfogando sopra quello la soldatesca rabbia lo hanno lacero in modo, che se si regge ancora pare miracolo.
Ma il contrario avviene de l'eterna ed immutabil sapienza del Padre, la quale è principio e cagione de tutte le cose, de la quale ancora ne parlaremo con lo aiuto di Colui che ogni cosa col suo intelletto e governa e regge e dispone con la sua infinita vertú e provvidenza. Dissi che duo erano gli principi, l'uno libero e voluntario, l'altro naturale, necessario e determinato.
No, non si regge interruppe Bardelli facendo per alzarsi dalla sedia. Ma il professore, un po' piccato, lo trattenne pel braccio. Come non si regge?... E che cosa guarda? È forza riconoscere che Bardelli, perduto assolutamente di vista l'imperativo categorico, fermava la sua attenzione sopra una minuscola torre di Babele che Bebè andava via via erigendo co' suoi cubi e che minacciava rovina.
È il metro stesso che la mente ispira, E quando in noi sentiam lo sconosciuto Poter, che tutto intorno a noi fa muto, Oh l'ascoltiam! Che forse s'ode il vero Da una corda ancor muta della Lira. Forse nel ritmo è chiuso ogni mistero E nella Forma è la suprema legge, Forse un concerto l'universo regge, E nelle norme d'un divin pensiero Ogni stella pel ritmo si sorregge.
Ore che il Tempo non regge e suggella. Stan nell'iridi nostre azzurre e languide i più dolci secreti, poi ch'umana realt
Parola Del Giorno
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