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Aggiornato: 2 giugno 2025
C'era in quel primo numero tutto il banno e l'eribanno della scolaresca del primo anno di legge, con qualche rappresentanza delle altre facolt
Lasciando da banda le cause morali che intiepidendo negli animi ogni fede collettiva e il concetto del Dovere che ha base in essa, li sospinge oggi su tutta quanta l'Europa a ravvilupparsi più o meno in un manto d'indifferenza atea fra il bene e il male, quel senso di debolezza era conseguenza diretta del vizio fondamentale mantenuto ostinatamente nella Costituzione Svizzera; la mancanza di Rappresentanza della Nazione.
Intanto però che si contrastava, la Valtellina godeva libero stato e pubblica rappresentanza; inviava ai re, e ne riceveva messaggi ed ambascerie, e d'ora in ora faceva ordini rigorosi contro gli eretici, pubblicava i beni dei ricaduti e molti coperti riformati o dall'inquisizione o dagli zelanti erano fatti capitar male.
Terzo: Una Costituzione liberale, che abbia per base la divisione dei poteri, esecutivo, legislativo e giudiziario, colla totale indipendenza di quest'ultimo; che ammetta una rappresentanza nazionale, cui spetti esclusivamente il formare le leggi e lo stabilire e regolare le imposte; che assicuri la libert
Come ciò accadesse io non lo so; ma forse quello schiamazzo, sebbene di poche persone, aveva indotto i senatori a porsi subito nell'aula della seduta, sia per ottenere il vantaggio di rappresentanza pubblica del Corpo primario dello Stato, sia per accelerare le discussioni e le provvidenze che potessero occorrere.
⁴⁹⁴ Diario ined., 19 sett 1798, p. 490; 3 febbr. 1799, p. 142. La Capitanessa aveva rappresentanza ufficiale e andava ufficialmente riguardata. Come il marito ai Signori, così lei alle dame partecipava i reali o vicereali comandi; e come lei, così anche la Pretoressa per le partecipazioni che il Pretore pel Senato faceva ai nobili in occasione di ricevimenti al Palazzo Pretorio.
Il solo conte Confalonieri si era appressato piú degli altri, e la sola sua voce si ascoltava esclamando: «Noi vogliamo la convocazione dei Collegi elettorali, e che si richiami la deputazione del Senato!». Tutto che il capitano Marini gli insinuasse che fosse entrato in seduta e senza innalzare in istrada clamori plebei e sediziosi avesse manifestati ai senatori i suoi voti, rispose di non poterlo fare, perché destituito di carattere e di rappresentanza, ma intanto sempre piú sollevava la voce, ripetendo le cose stesse.
Il Virey e l'Albani, che passeggiavano in mezzo alla moltitudine irrequieta, calmi e sereni, poco o nulla preoccupati del voto che in quel giorno poteva elevare l'uno o l'altro ad uno dei più onorifici seggi della rappresentanza europea, si soffermavano dinanzi a quello strano reclamo.
A Livorno gli ufficiali del Governo andavano dicendo agli elettori: «e' buttano via i voti, tanto deputato ei non può escire, non comparendo su la lista degli elettori»; nè facendo frutto dissero e stamparono, che il Guerrazzi aveva scelta la rappresentanza di Rosignano, suo antico collegio.
Di un tale astio contro il regno di Luigi Filippo fece testimonianza anche la costituzione dell'impero: nella quale le idee dei tempi parlamentari sono cancellate fino alle ultime vestigia, e di una rappresentanza popolare vi si può parlare solamente in senso figurato. Anche noi tedeschi conosciamo gli abusi delle autorit
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