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Aggiornato: 18 giugno 2025
Esitò un istante, per chiamare in aiuto la sua memoria e ordinarla, poi seguitò: Le ho raccontato che c'era in casa, a Parigi, una governante che si chiamava mademoiselle Praline e vestiva sempre la sera con gli abiti scollati, coi capelli biondi e lunghi e con belle scarpette di vernice. E cantava tutto il giorno e aveva il naso voltato in su. Poi alla sera veniva a pranzo con gli abiti scollati. Ma il pap
Io la ringrazio, signor di Marana; rispose Laurenti arrossendo. La modestia del dottor Laurenti si giova perfino dei bisticci interruppe Luisa. Ma ora, Ella ci dica un po' che cosa ha fatto a Milano. Nulla che franchi la spesa di essere raccontato, signora mia. Ho passeggiato, ho curiosato, mi sono distratto, come si può fare in ogni altra citt
Signorina, disse, schiudendo le labbra a un piccolo sorriso, Bruno mi ha raccontato che lei gli vuol tanto bene e gli dedica tanto del suo tempo. Io parto questa sera, e desidero ringraziarla con tutta l'anima per la sua bont
Giunsi le mani in silenzio; una gratitudine, una tenerezza troppo forte mi facevan groppo alla gola. Ho saputo tutto dalla zia riprese Luise che lo sapeva dal dottor Topler. Violet non mi ha raccontato niente. Mi ha detto solamente che parte stasera e che se vedevo Lei, Le facessi i suoi saluti. Allora la zia non mi aveva ancora parlato e mi meravigliai molto di questa partenza affrettata. Violet mi abbracciò, mi baciò, mi disse: cara bambina! e niente altro. Io l'amo quanto posso, ma gi
Nella Storia della Inghilterra di DAVID HUME (T. I. pag. 143 e seg.) leggiamo questo fatto atrocissimo, raccontato così: «Edvigo figlio di Edmondo, malgrado l'affinit
Ogni volta che Anne-Marie apriva la piccola bocca soave, ne uscivano delle frasi che erano come dei pugni nel cuore a Nancy. Invano le aveva ella raccontato la storia della principessa stregata a cui, quando parlava, saltavano fuor dalla bocca i ranocchi; mentre sua sorella, la principessa buona, aveva la bella bocca «di rose piena, e di perle e di dolci parole».
Un bel giorno, durante il passo delle quaglie, era venuto a Nicoricchia il figlio del commendatore Pallanza. Egli l'aveva risaputo, s'era fatto presentare al giovine da un giardiniere suo amico, gli aveva raccontato il solito romanzo, lo aveva ammaliato come aveva ammaliato gli altri, e lo aveva pregato di fargli avere un posto, tanto da poter vivere, o a Palermo, o in qualche feudo.
Della attenzione con cui tutta la Corte era stata ad udire il racconto, non occorre parlare. Erano così nuove le cose che diceva l’almirante del mare Oceano; e ciò che tutti vedevano riusciva a così vivo commento delle parole sue, che due ore trascorsero senza che alcuno di tanti ascoltatori se ne fosse avveduto. Pure, egli non aveva raccontato che sommariamente.
CINTIA. A me poco importa che lo sappia o nol sappia mio padre, ché ci sarebbe il medesmo impedimento e ché essendo mia moglie non le potrei dar quella sodisfazione che sarebbe bisogno. BALIA. M'ha raccontato che questa notte s'è sognata con voi e che è stata abbracciatissima con voi, e che nel suo bel mezo de' suoi piaceri si risvegliò e si trovò ingannata e con le man vuote.
Egli lo aveva rialzato, si era preso cura di lui, gli aveva offerto cibo ed una ciotola di latte. L'uomo aveva bevuto avidamente il latte; aveva divorato il pane, la carne, e raccontato all'agricoltore la propria sventura. Egli era stato pure un agricoltore assiduo, laborioso.
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