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Aggiornato: 22 giugno 2025
Danno a Sisto facile la lode di sterminatore di banditi, e ciò ch'è peggio ai giorni nostri ripetono siffatto resultato doversi alle immani asprezze di lui, e questo non risponde al vero; al contrario si deve ai buoni uffici co' quali seppe nei primordi del suo pontificato conciliarsi i principi circostanti, ond'egli gli ebbe a provare benevoli quanto malevoglienti Gregorio, per la quale cosa disperati di asilo, sicuri di non potersi oggimai sottrarre alle meritate pene scomparvero: essendo anco a quei tempi per esperienza conosciuto dai rettori di stato non la gravezza bensì la sicurezza del castigo quella che tira indietro gli uomini da mal fare; la quale sentenza occorre significata nei ricordi di messere Francesco Guicciardini con queste parole di oro: «le pene eccessive... non sono necessarie, perchè da certi casi esemplari in fuora, basta, a mantenere il terrore, il punire e' delitti a 15 soldi per lira, pure, che si pigli la regola di punirli tutti.» Di vero, quando Sisto reputandosi bene assodato prese a fare il viso dell'arme ai principi non più Filippo II ordinò ai vicerè di Napoli, e di Milano obbedissero i comandi del Papa quanto e meglio dei suoi; Venezia, e Toscana gli procederono avverse, e allora, che cosa gli valse segnare ogni giorno della sua vita col taglio di una testa? Che i campi, le strade, e le foreste gremite di pali co' capi mozzi fittici su? E che salutare co' dolcissimi nomi quelli fra i suoi governatori i quali con maggior copia di teste mozze lo presentavano? Sul declinare della sua vita i banditi sguinzagliati dai principi tornarono a nabissargli lo stato; Piccolomini in Romagna, Sacripante in Maremma, Battistelli nella campagna di Roma; nel luglio del 1590 scorrazzarono fino alle porte della eterna citt
Ma è posta per tutti la tolleranza di tale malattia, e, gli ignoranti, noi dobbiamo istruirli, non dobbiamo punirli»³¹⁷. Da tali parole rimane naturalmente confutata l’accusa che dagli scrittori ecclesiastici vien mossa a Giuliano, di aver, cioè, vietato ai giovani cristiani di frequentare le scuole dove s’insegnavano lettere greche.
Ora ti dico da capo che, con tucti quanti e' loro difecti, e se fussero ancora piú, Io non voglio che neuno secolare s'impacci di punirli. E se essi el faranno, non rimarrá impunita la colpa loro, se giá non la puniscono con la contrizione del cuore, ammendandosi de' difecti loro.
Sentonsi compresi nella colpa, e però perdono l'ardire e la sicurtá; e, legati dal timore servile, fanno vista di non vedere. E se pure veggono, non correggono; anco si lassano legare con le parole lusinghevoli e con molti presenti, e essi medesimi truovano le scuse per non punirli.
Mentre si facevano i preparativi di queste nozze, Montoni diveniva l'amante dichiarato della Cheron. Ne fu malcontentissima la Clairval quando udì parlare del loro imminente matrimonio, e voleva impedire quello di Valancourt con Emilia; ma la coscienza le rappresentò, che non aveva diritto di punirli dei torti altrui. Sebbene donna del gran mondo, era però meno famigliarizzata della sua amica col metodo di far dipendere la felicit
Allo sdegno si sposa la brama della difesa e della vendetta. Vuole difendere le proprie terre dai barbari; vuole punirli per il male che fanno; vuole vendicare l'onta che hanno recato, che recano all'Italia.
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