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Aggiornato: 24 maggio 2025


Tutto ciò eccitava non solo l'invidia, ma anche la frivola ambizione della signora Cheron, e non potendo gareggiare nel fasto e nella spesa, voleva almeno esser creduta l'intima amica della Clairval. A tal uopo, le usava le maggiori cortesie; e quando si trattava di essere invitata da lei, taceva qualunque altro impegno.

«Noi parlavamo di affaridisse la zia; «mi diceva qui il cavaliere, che il fu signor Clairval era fratello della contessa Duverney, sua madre: avrei voluto ch'egli mi avesse parlato più presto della sua parentela colla signora Clairval; l'avrei riguardato come un motivo più che sufficiente per riceverlo in casa mia

Cavignì, che fino a quel punto era stato freddo spettatore di quella scena, fu in procinto di rompere in una risata, e lasciò il posto bruscamente. «Vedo bene che voi ignoratedisse alla Cheron la dama seduta accanto a lei, «che il giovine di cui parlaste alla signora Clairval è suo nipote!....

La cena fu servita nei vari padiglioni del giardino ed in una gran sala del castello; la Cheron e la sua comitiva vi cenarono insieme alla signora Clairval, ed Emilia potè reprimere a stento l'emozione, quando vide Valancourt prender posto alla medesima tavola dov'era lei. La zia lo vide egualmente, e chiese al vicino: «Chi è quel giovine? È il cavaliere Valancourtle fu risposto.

Si felicitava che Valancourt fosse sciolto da un impegno ch'essa credeva tanto al disotto di lui per le sostanze, quanto Montoni giudicava umiliante tal parentado per la bellezza di Emilia. La Clairval poteva stimarsi offesa, che un individuo della sua famiglia fosse stato così congedato; ma non si degnò di esprimerne il suo risentimento in altro modo che col silenzio.

Mentre si facevano i preparativi di queste nozze, Montoni diveniva l'amante dichiarato della Cheron. Ne fu malcontentissima la Clairval quando udì parlare del loro imminente matrimonio, e voleva impedire quello di Valancourt con Emilia; ma la coscienza le rappresentò, che non aveva diritto di punirli dei torti altrui. Sebbene donna del gran mondo, era però meno famigliarizzata della sua amica col metodo di far dipendere la felicit

Fece grandi sforzi per parer lieta, le riuscirono affatto infruttuosi. Andò colla zia dalla signora Clairval, vedova di certa et

Posso io domandarvidisse la Clairval, «signore mie, quale è il soggetto della vostra quistione? Vedete voile disse la Cheron, «quel giovine quasi in mezzo alla tavola, e che parla colla signora Demery?

Emilia era stata assorta durante la massima parte del discorso, e fu così preservata dal dispiacere di udirlo; fu sorpresissima dunque nel sentire le lodi delle quali sua zia colmava Valancourt, ed ignorava ancora ch'egli fosse nipote della Clairval; epperò vide senza rammarico la zia, più imbarazzata di quello che volesse parere, cercar di ritirarsi subito dopo la cena. Montoni venne allora a darle la mano per condurla alla carrozza, e Cavignì, con ironica gravit

La signora Clairval si teneva in disparte da tutto quell'intrigo: quando aveva acconsentito al matrimonio di Valancourt, era nella credenza che Emilia avrebbe ereditato dalla zia.

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