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Aggiornato: 26 giugno 2025


A dileguare fin l'ombra delle superbie e degli astii vecchi dovrebbe invero bastare la coscienza de' comuni dolori: e se Austria diffida e paventa di Magiari insieme e di Slavi, e s'ingegna gli uni contro gli altri aizzare, questa almeno dovrebbe essere ragione potente a amicarli. Una vertigine provvida ai popoli travolge i pensieri della corte di Vienna; che dopo il 1849 poteva conciliarsi l'una almeno delle due nazioni, o qualche ordine almeno di persone in ciascuna delle due, alleviandone i pesi, dimostrandone a qualche modo fiducia e riverenza: ma tutte Vienna le esasperò. E come se gli antichi fomiti fossero pochi, sopravvenne il Concordato con Roma (alzata d'ingegno tutta profana, per fare della sagrestia un'anticamera al gabinetto di corte) sopravvenne a incitare in Ungheria il risentimento de' protestanti (che tra' Magiari sono il maggior numero, e forse i più ricchi), i quali dello zelo religioso rinfiammarono l'amore di patria, e per questo parte degli stessi Cattolici ebbero consenzienti. Così il Concordato, che in Italia apparve uno scherno delle curie vescovili e della curia papale, facendo più impertinente la licenza della polizia civile e della polizia soldatesca, il concordato in Ungheria parve volersi dall'Austria pigliare in sul serio, e suscitò contro lei serii impacci. Ma se gli Ungheresi ebbero lo speciale privilegio di cotesta molestia, in altro furono troppo appareggiati agli Slavi. E nell'uno e nell'altro paese i beni della nazione, quasi fossero beni della famiglia imperiale, furono (ricchezza inestimabile in mani intelligenti) venduti per una miseria, come si suole dai prodighi e dai disperati. E le imposte, gi

Osserva che il giorno, cioè la vita quotidiana, è luce, è lavoro, cui succede il crepuscolo, la semiluce, la pace. Siccome natura provvida ha fatto il giorno lungo pei bisogni della vita, il crepuscolo breve alla poesia, così la operosit

L'Arte e il Pensier si amarono. Ella porse al Pensiero Le gioje che sollevano; Egli le apprese il vero. Ma l'Arte, esperta e provvida, Recò al novello tetto Di cortigiana il letto, Di monaca il pudor.

«È impossibile, con quattro righe, entrare nelle viscere di questo volume, che anatomizza con una provvida asprezza di clinico perfino le più minuscole fibroline dell'uomo e della donna odierna. Però deve essere lecito conchiudere, che l'eco di questo arditissimo e castigatissimo volume, non si smorzer

L'amore pensavo come lo concepiamo al d'oggi, ha caratteri eccessivi. Abbiamo esagerato le insidie che vengono tese dalla Natura per la conservazione della specie, dimenticando che esse sono simili agli specchietti da allodole tremolanti e brillanti al sole per attirarle sugli stecchi cosparsi di vischio, o sotto la rete. La Natura è provvida, non fa sciupìo di forze.

Senonchè legge provvida della natura si è, che in ciascun'anima umana, e così in ciascuna societ

Se la Natura, provvida, prima che raggiungesse il suo completo sviluppo, l'avesse distrutto? O se la mano di colei, in un istante di criminosa demenza, si fosse rivolta, per odio a me, contro il frutto delle proprie viscere? Ma infine un'altra via mi restava: una via obliqua e obbrobriosa, ma facile e sicura.

La sventurata Zaira, nella mattina stessa della imbarcazione, era triste triste, senza conoscerne la vera cagione; era forse presaga della sua prossima fine? Credette perciò d'essere antiveggiante e provvida, nascondendo in seno il suo brevissimo testamento olografo, che diceva: Lascio ogni mio bene mortale al mio caro Alfredo Blandis. Un milioncino all'incirca, senza passivit

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