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Aggiornato: 17 giugno 2025


Tra l'incendio e l'occupazione militare non era dubbia la scelta, ed al Foscarini fu giocoforza di cedere. Duramente Buonaparte aveva rifiutato al vecchio provveditore perfino il tempo necessario, per prendere gli ordini dal Senato e lo aveva accomiatato «con i modi che il vincitore detta leggi al vinto ». Era il principio della fine della Serenissima.

Così ebbe principio la nuova vita del Louvre, non più dimora di re, ma santuario delle scienze e delle arti. La Rivoluzione compì l'opera; il Consolato e l'Impero l'arricchirono in modo straordinario. E si capisce; Napoleone, gran cacciatore d'uomini, ma altresì di quadri e statue al cospetto di Dio, doveva essere pel Louvre un provveditore eccellente.

Sentiamo, sentiamo di chi era composto questo sinedrio femminino? Ho proprio tempo da passarle in rassegna... C'era la Rigaldi con le figliuole. Anche con quella di due anni? Sei intollerabile. So ch'è una famiglia dove si comincia tutto presto... Avanti... C'era la contessa Bisenti, la marchesa Terriani con la nuora, la signora Astolfi, la moglie del provveditore agli studi...

L'8 di luglio Buonaparte indirizzava al provveditore Foscarini la lettera che segue: «Il y a entre la troupe française et les Esclavons une animosité que des malveillaux, sans doute, se plaisent

Con una servetta sola, che passava per bambinaia, essa andava parlando della sua «servitù», e dava ad intendere di tenere una cameriera e una cuoca, che poi «per caso», aveva allora allora licenziate, ogni qualvolta si vedeva in pericolo di esser colta in fallo. Nessuno era ancora riuscito a penetrare in casa Portomanero, nemmeno il signor Provveditore. Colla scusa di essere sempre in cerca di un quartierino conveniente, che non conveniva mai, la Contessa non riceveva nessuno; invece pretendeva che le visite le venissero fatte la sera, in Piazza Br

Quella sera, al Caffè d'Europa, il Provveditore e tutti gli altri professori che facevano circolo intorno alla contessa Orsolina Portomanero avevano un bel fare per confortarla. La Contessa non poteva trattenere le lacrime, e dal petto poderoso traeva sospiri che parevano venir fuor da un mantice. «Mah! era così docile e buona quella povera Agnese! Era proprio un angelo!

All'udire i dolenti messaggi del Foscarini, l'accolta dei senatori veneti alla Canonica, pavida, discorde, sfiaccolata, non trovò altro rimedio al male che spacciare due Savi del Collegio a Verona per assistere il provveditore in altri colloqui con il generale Buonaparte, quasi che il loro mandato fosse quello di sorreggere con le dande gli estremi passi del valetudinario diplomatico e della agonizzante Repubblica.

Quando si trovava a Ginevra gli giunse un giorno questo avviso di Giuseppe Corso, libraio romano provveditore della casa Panfili:

Parola Del Giorno

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