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Aggiornato: 7 giugno 2025
Si faccia coraggio il lettore, e scorra la versione, che io gli sottopongo, del piú lungo di essi. C'è dunque un profeta, il quale consola il fiume Asopo, indignato, non sappiamo perché, contro i Numi, e gli rammenta che questi ebbero la degnazione di fecondargli nove figliuole .
Si direbbe che, per lui, l'Arte non ha storia. Egli mette l'arte antica allo stesso livello della moderna nella funzione sociale. Secondo lui, un poeta dovrebbe essere anche oggi sacerdote, profeta. Che questa innocua illusione possa averla qualche odierno poeta, passi. I poeti non sono obbligati ad essere storici, critici di arte come colui che vuole occuparsi d'un problema di storia e di critica d'arte. Un artista che intenda di sciogliere quel problema, deve, innanzi tutto, sapere che egli entra in una funzione molto diversa da quella da lui praticata facendo unicamente il romanziere o il poeta, il pittore o il musicista. Leone Tolstoi, mente superiore, lo ha capito ed ha voluto per ciò mettersi in condizione di esercitare con pienezza di mezzi la sua funzione di critico. Se non che, egli si è accostato al problema con un'anticipata soluzione in tasca. Ha detto: Stiamo a sentire quel che hanno ragionato intorno alla mia domanda Che cosa è l'arte? e critici e filosofi e scienziati e uomini del mestiere. Sono convinto che hanno scritto un ammasso di contraddizioni e di sciocchezze. Si trovano tutti fuori di carreggiata, non hanno la divina idea direttrice del sentimento religioso che guarantisce la verit
Questo principio latino si risvegliò con tale delirante e ardente fede nell'animo degl'infelici Italiani, da ricordare l'attesa del Messia da parte dei Giudei. Infatti gl'Italiani di quel tempo somigliavano, nelle loro sventure agli Ebrei: Dante fu il loro profeta.
Anche una volta l'aspre voglie accheta, Sfamaci, o Padre, poi che il pan ci manca. Sull'orme tue risorgeran gli ulivi E stilleran dalle tue man gli unguenti Dietro al profeta torneran le genti, Recando in braccio i pargoli giulivi, Vieni nel tuo splendor mite, siccome Il dì che andasti placido sul mare; Il popol vieni, Amico, a consolare, Che mal si segna nel tuo santo nome.
È il braccio dell'assassino che toglie a difenderti? Non siamo noi il tuo Muleasso, al quale concesse il Profeta dominio intero su la tua vita, sul tuo avere?...» «Non sopra il mio onore.»
Il profeta di buon augurio fu trattenuto a colazione, poi mandato qua e l
Balaam si rivolge e quelli gli dicono: Balaam, non obbedire al re Balec che si diverte a mangiare un profeta arrosto tutte le mattine. Balaam, allampanato, guarda questi nuovi venuti, e grattandosi dolcemente la nuca risponde: Sta bene, miei signori: ma vi prego, un'altra volta, non mi battete così forte al cucuzzolo perchè io patisco di emicrania.
Chi sei tu? domanda l'audacissimo Saracino. Le sue guardie gli si stringono appresso: il carnefice ghigna: ma più maledette ghignano le femmine insaziate.... Il montanaro pare nè vegga nè ascolti. Chi sei tu? ridomanda Alzor: Non temo l'insidia! Si scuote allora l'uomo e grida profondamente: E tu chi sei? Io un eletto del profeta. Io un castigato da Dio.
Il profeta era strettamente attorniato dai suoi confratelli col Sacramento, ecc. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Segue il discorso di conforto e di avvertimento del profeta, col quale egli annuncia ai confratelli che ha deciso di rimettersi spontaneamente nelle mani dei suoi nemici, in seguito al consiglio datogli da Malatesta con perfida parola.
Io non vi saprei descrivere l'effetto meraviglioso di quella scena, e molto meno ritrarre le agitazioni, le impazienze, i terrori del giovane Albani, il quale da una gabbia sporgente dalla gran torre, aveva dirette le operazioni del pericoloso meccanismo; ed ora, avvolto da una nuvola ardente, fra lo scroscio spaventevole del vapore, somigliava ad Elia profeta, sospeso fra il cielo e la terra sul carro di fuoco.
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