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Aggiornato: 20 giugno 2025
Miei carmi erano amor, prece, e coraggio; E fra le brame ch'esprimeano, v'era Ch'essi alla cuna mia fossero omaggio. Io alla rozza, ma buona alma straniera Del carcerier pingea miei patrii monti, E allor sua faccia apparìa men severa. E m'esultava il sen, quando con pronti Impeti d'amist
7 E gli menò Brunello, e gli ne fece libero dono, il qual non avea offeso: l'avea tenuto dieci giorni e diece notti sempre in timor d'essere appeso; e poi che né con forza né con prece da nessun vide il patrocinio preso, in sì sprezzato sangue non si volse bruttar l'altiere mani, e lo disciolse. 8 Tutte l'antique ingiurie gli remesse, e seco in Arli ad Agramante il trasse.
In questo punto si fece udire il lamento di una remota campana, che suonava per la prece che i Cristiani sogliono nell'ore della notte recitare per le anime dei loro morti: Ghino ne raccolse i tocchi concentrato, come lo annunzio di disastro avvenuto, poi disse a Rogiero: «Bel Cavaliere, vi chiedo perdono se per un momento vi lascio senza compagnia, perchè m'è forza recitare alcune mie orazioni.»
«Quando diffonde il sole i tesori della luce, quando il firmamento annunzia la gloria del Creatore, ti chiesi al cielo con la più fervida prece di una anima che geme; il cielo non ascoltava la supplichevole.
Non mai Ebbi casa o parenti; Scalza, discinta e senza nome errai Dietro le nubi e i venti. Seppi le notti insonni e l’inquïeto Pensier della dimane, L’inutil prece e il disperar segreto, E i giorni senza pane. Tutte conobbi l’improbe fatiche E le miserie oscure, Passai fra genti squallide e nemiche, Fra lagrime e paure;
O Segnor mio, quando saro` io lieto a veder la vendetta che, nascosa, fa dolce l'ira tua nel tuo secreto? Cio` ch'io dicea di quell'unica sposa de lo Spirito Santo e che ti fece verso me volger per alcuna chiosa, tanto e` risposto a tutte nostre prece quanto 'l di` dura; ma com'el s'annotta, contrario suon prendemo in quella vece.
Ciò ch’io dicea di quell’ unica sposa de lo Spirito Santo e che ti fece verso me volger per alcuna chiosa, tanto è risposto a tutte nostre prece quanto ’l dì dura; ma com’ el s’annotta, contrario suon prendemo in quella vece. Noi repetiam Pigmalïon allotta, cui traditore e ladro e paricida fece la voglia sua de l’oro ghiotta;
La penitenza è un battesimo ardente; ma il fuoco purifica più, e meglio dell'acqua. Se la tua prece non giungesse ad inalzarsi fino al trono di Dio, e minacciasse ricaderti sul capo in grandine di maledizione; io ti starò al fianco, e aggiungerò la mia, e saranno ascoltate insieme; ambedue accolte, o ambedue rejette.
Ne l’abituro ove morì stanotte Il vecchio pellagroso, Veglia sul freddo, altissimo riposo La vanga sola, viva ne la notte: Guatando il letto che somiglia un trono, In suo linguaggio prega. E prece è questa che singhiozza e nega: Che di fede non è
Piangeva, sì, quel canuto montanaro, piangeva, ma non per affetti terreni, non per ricordanze dolorose, non per paura del futuro, piangeva di rassegnazione, e nella sua prece invocava siccome grazia suprema la morte: povero e solo, fiacco e combattuto, che sarebbe stata per lui la vita? a somiglianza del passero, che abbandonato dalla compagna o perduto fra i campi di terra non sua piange, disperasi e muore, il vecchio isolano sarebbe perito fra gli stenti sprezzato e solitario!
Parola Del Giorno
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