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Aggiornato: 16 settembre 2025
La fanciulla sotto quella raffica s'era ancor più rannicchiata nella sua poltrona, ma rimaneva imperturbabile e decisa. È giusto! ella disse. Parlerai? esclamò avidamente Carlotta.
E quando ebbe rinchiuso l'uscio, gl'indicò una poltrona presso il divano, su cui ella sedette. Per qualche minuto si guardarono in faccia senza parlare. A Diego pareva che durante le ore rimasto assente, si fosse prodotto un cambiamento in sua moglie. Non l'aveva mai veduta così bella, animata.
No, il babbo e la mamma non pranzano, come credeva. La tavola è bensì apparecchiata, anzi c'è in mezzo la zuppiera. Ma nessuno dei due l'ha toccata. Le posate sono al loro posto: sul canterano sono gli involti intatti dei doni di Natale. Giacomino sbircia: la mamma, seduta su la poltrona, legge il giornale. E il babbo? È andato via anche quella sera che è l'antivigilia del Natale?
La visita del sottoprefetto e le sue rivelazioni stanno per avere un effetto. Ah! disse il padre Prospero, come un uomo che avesse capito, od anche come un uomo che sbadigliasse. E ricadde sulla poltrona, assai più disposto a riprender sonno, che a proseguire la conversazione. Come? gridò il padre Restituto. Non vi commovete?
No, fratello, no. Neppure una goccia, neppure una. M’ha parlato anzi di te così: «Tu credi che sia debole? Ma non ti ricordi come si faceva forte quando voleva portarmi dal letto su la poltrona o dalla poltrona sul letto, mentre Gherardo in un canto, voltato di schiena, disinfettava la siringa per l’iniezione? Diceva:
Del resto, io rinuncerò a infastidirti più oltre, aggiunsi, facendo l'atto di levarmi dalla poltrona. No, ella rispose, trattenendomi. Se hai qualche cosa da dirmi ancora.... La fissai negli occhi con tale insistenza, ch'ella arrossì, e rispose a bassa voce: Va bene. E poi? Senti.
Ella avvicinò una poltrona e sedette; Loredana chiuse gli occhi, e per lungo tempo le due donne non pronunziarono verbo, seguendo ciascuna i proprii pensieri. Il silenzio era pesante; non risonava nell'albergo alcun rumore, e appena dal basso veniva il mormorìo del lago, che lambiva la casa; di tanto in tanto, s'udiva l'ultimo frinire delle cicale, salutanti il sole ch'era presso al tramonto.
Don Pio aveva chiuso gli occhi per non vedere la moglie; vedendola egli non sarebbe potuto rimaner fermo sulla poltrona mentre lei, con la sua voce aspra e nasale, gettava fango a manate sulla pura e onesta donna che aveva fatto vibrare nel principe la corda del sentimento, gli aveva imposto, a lui cinico, a lui miscredente, il rispetto per la virtù, la fede nella onest
Bambino mio, è assurdo ciò che tu mi giuri! Poi, non appena egli volse le spalle per uscire, la giovane si rannicchiò nella poltrona. Spasimava per quella freccia, di cui doveva portare il peso e il segno nel fianco tutta la vita. In principio di quella estate, Bruno andò a Parigi a trovare suo padre.
Sei tu pazzo ora? No, parlo da senno e del miglior ch'io m'abbia. Sentimi, Felice; io non posso più tirare innanzi questa monotona vita. Io non faccio un passo senza che il piede medesimo si annoi d'esser mosso. Ecco una variante del Malade imaginaire! esclamò Felice, in quella che andava a sedersi comodamente in una poltrona, di rincontro a Roberto Fenoglio.
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