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Aggiornato: 6 luglio 2025
Il ventaglio sventolava all'aperto sopra la testina bionda entro cui ruggiva un vulcano e a tormento maggiore un ridere franco, argentino, chiassoso, andava a riempire l'orecchio di Paolina che si sentiva disposta a piangere forte.
Ah, viva Dio, credo bene! rispose l'altro, sempre più adirato. Non sarei qui da te, se ne potessi dubitare! A Lalla si allargò il cuore, ma continuò a gemere e a piangere.
E poi, oh! a Napoli! a Napoli!... Ma più di tutto vorrei andare a Porto Venere! Egli annuì col capo. Quando volete partire? Domani, disse lei. E come? In treno? In automobile? o per mare? Non importa, e Nancy si coprì il viso, e si mise a piangere. E con chi? Vi fu una pausa. Egli suggerì: Vorrete una cameriera. Oh no! senza cameriera, disse Nancy, e alzò il viso.
Dico che me n'era vergognato, ma per me solo. Che se v'è qualche cosa al mondo, d'innanzi alla quale io non sappia nè sogghignare per sprezzo nè piangere per piet
Figurarsi! quella mummia s'era messa a piangere, mentre la mia Ciocina batteva le sue manine gridando dall'allegrezza: «Evviva sonatori!»
Una pallidezza estrema regnava su quel volto, i cui grati contorni s'erano fatti più severi e ricisi, come di statua; gli occhi scintillavano di luce più viva sotto l'arco delle ciglia, ma si vedevano altresì più infossati nelle orbite, se non per avventura dal piangere, certo da un'assidua cura che fosse venuta struggendo quella sua giovinezza beata.
Il giorno che Adriana venne seppellita nel Cimitero Monumentale, un giovane che aveva assistito di nascosto, dietro un alto mausoleo, ai minimi particolari della funebre cerimonia, attese che tutti se ne fossero andati, poi lasciò il suo nascondiglio per avvicinarsi a sua volta a quella tomba scavata di fresco e inginocchiatosi si mise a piangere, a singhiozzare come un fanciullo...
Una volta, accorso dalla mamma per domandarle la spiegazione di non so che cosa, la trovai che piangeva, pur continuando a leggere. Mi fermai a pochi passi da lei, non osando di avvicinarmi. Che hai? Perchè piangi, mamma? Dalla sua risposta capii che la faceva piangere quel libro. Buttalo via, le dissi, è un libro cattivo! No, è anzi un bel libro, rispose.
.... Noi non sappiam che piangere, vaganti come bimbi smarriti ne la notte, mentre il tempo ne spinge avanti, avanti, ove Ella aspetta.
E vero, è vero! replicarono più altre. È vero! uscirono finalmente tutt'insieme in una volta, rompendo improvvisamente quel lungo silenzio di cui è troppo difficile indovinare la vera cagione. Il Palavicino a quello scoppio inaspettato, si sentì commosso al punto di piangere.... e non potendo parlare, moveva in giro stringendo a ciascuno le mani con un affetto straordinario.
Parola Del Giorno
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